Il sogno europeo dell’Ucraina tra corruzione e incertezze

Nelle ultime settimane, l’Ucraina è stata al centro delle cronache internazionali. Il motivo non riguarda direttamente  la sua volontà di aderire all’Unione Europea, ma, come ormai è noto, la scelta di Vladimir Putin di occupare militarmente alcune zone del “granaio d’Europa”. Nel giro di poco tempo, questa azione ha avuto conseguenze significative, come i continui bombardamenti e l’esodo migratorio di profughi verso l’Europa occidentale senza precedenti.

Allargamento ad est, non solo Ucraina

In uno scenario sempre più preoccupante, l’Unione Europea ha deciso di schierarsi dalla parte di Kiev.

Se da un lato sono stati attivati corridoi umanitari e di solidarietà per aiutare i profughi che scappano dalla guerra, dall’altro il governo nazionale ha ufficializzato la richiesta del paese di entrare a far parte dell’Unione Europea, insieme a Georgia e Moldavia.

Tuttavia, questi non sono i soli paesi dell’est Europa ad aver iniziato l’iter procedurale per entrare a far parte dello spazio UE: infatti, al giorno d’oggi le candidature presentate dall’Albania, dalla Serbia, dalla Turchia, dalla Macedonia e dal Montenegro sono ancora in esame da parte del Parlamento europeo.

Sul caso ucraino, l’eurocamera si è espressa lo scorso 1 marzo: con una risoluzione approvata con 637 voti favorevoli ha chiesto ai governi dei singoli Stati membri di accettare lo status quo dell’Ucraina di “paese candidato”.

Ucraina ed Unione Europea: un tira e molla che va avanti dal 2013

I negoziati tra le due parti sono iniziati nel 2013, quando venne siglata la prima bozza dell’accordo. Le reazioni all’epoca non furono positive, portando ad una vera e propria rivoluzione interna nel paese.

Infatti, sotto le pressioni della Russia, il governo di destra guidato da Viktor Janukovic decise di non ratificare l’accordo preso precedentemente con Bruxelles.

Dura la risposta dell’allora presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso, che criticò duramente l’interferenza russa nella volontà dell’Ucraina di diventare un paese membro dell’Unione Europea.

L’accordo, diventato poi valido ed operativo a partire dal 2017, serviva di più all’Ucraina per uniformarsi ai parametri ed alle condizioni necessarie richieste per entrare nell’Unione Europea.

In tempi più recenti, nell’ottobre del 2021 i negoziati tra le due parti si sono fatti ancora più stretti ed intensi, per includere l’Ucraina nel piano Next Generation EU e nel New Green Deal Europeo.

Come si diventa Stato membro dell’Unione Europea?

Innanzitutto, il richiedente deve dimostrare di saper rispettare i valori chiave su cui l’Unione Europea si fonda: lo stato di diritto, il rispetto della dignità e dei diritti umani, l’uguaglianza, la libertà e la democrazia. Queste condizioni sono regolate dall’articolo 49 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea. 

A questo punto, il governo del paese candidato deve formalizzare la richiesta di adesione al Consiglio dell’Unione che, dopo averla ricevuta, provvederà ad inviarla al Parlamento europeo, alla Commissione ed ai governi degli stati membri. Poi, dopo aver ricevuto un primo parere consultivo della Commissione Europea, il Consiglio concederà lo status quo di paese candidato a chi lo ha richiesto.

Non è finita qui, perché, dopo la concessione del Consiglio, si apre la fase dei negoziati con la Commissione che, con cadenza periodica, si occupa di fare dei report sull’avanzamento dei lavori.

Una volta terminata questa fase e dimostrato che il paese in questione è in grado di soddisfare i parametri richiesti dall’Unione Europea, viene redatto il trattato di adesione, che dev’essere prima approvato dal Consiglio dell’Unione, poi dal Parlamento ed in seguito da tutti gli Stati membri.

Quindi oggi?

In uno scenario difficile ed incerto a causa degli sviluppi imprevedibili delle mosse russe sul fronte militare, l’Unione Europea potrebbe ancora risultare come un miraggio lontano per l’Ucraina, considerati l’alto tasso di corruzione e il mancato rispetto dei diritti umani che ancora oggi persiste nel paese.

Riuscirà il governo ucraino a cambiare rotta diventando un paese più democratico, aperto ed inclusivo?

Articolo di Lorenzo Onisto

© European Union 2022 – Source : EP / Philippe BUISSIN