Suoni in una band? Sei un musicista o un cantante di talento? Sogni di lasciare la tua cameretta per esibirti su un grande palco internazionale?
Dal 4 dicembre candidature aperte per l’1M next, il contest del Primo Maggio che porterà al concertone di Piazza San Giovanni a Roma tre nuovi artisti emergenti. Quest’anno a fare da media partner saremo anche noi di RadUni Musica. Per il finalista che riuscirà ad assicurarsi il primo posto, oltre all’esibizione in quello che è considerato il più grande evento di musica dal vivo in Europa, ci sarà l’opportunità di avviare una collaborazione con l’organizzazione del Primo Maggio finalizzata a un percorso di promozione e crescita artistica. Nel 2019 è toccato a ITristi. Chi sarà il prossimo?
Le info e il modulo di iscrizione potete trovarli qui: https://next.primomaggio.net/
Non è tutto. A caratterizzare l’edizione del 2020 sarà una ricorrenza speciale. L’evento del Primo Maggio raggiungerà infatti cifra tonda: trent’anni. Era il 1990 quando CGIL, CISL e UIL hanno inaugurato la maratona musicale che ha ospitato nel tempo alcuni grandissimi nomi della musica, spaziando in molti casi anche nell’ambito della scena alternativa. Sul prato antistante il Laterano sono passati artisti internazionali come B.B king, Elvis Costello, Simple Minds, Iron Maiden, Alanis Morisette, Nick Cave, Fatboy Slim e persino Chuck Berry. Un’ottima annata è stata quella del 2002 che ha visto salire sul palco Robert Plant e gli Oasis, mentre più recentemente, nel 2017, una folla proveniente non solo dall’Italia ha riempito la piazza durante lo show degli Editors. Tra i momenti da incorniciare l’esibizione dei Blur che nel 1997 hanno suonato Song 2 e Beetlebum, singolo di successo estratto dal quinto album della band inglese uscito nello stesso anno. Struggenti le apparizioni di Lou Reed che al Primo Maggio è andato due volte: nel 1994 eseguendo, in successione, Sweet Jane, I’m Waiting for the Man, Satellite of Love e Walk on the Wild Side e nel 2000 (qui sotto l’esibizione completa). Il 1995, in quella che è stata forse una delle migliori performance di questo evento, è stato l’anno dei Radiohead che nell’occasione hanno presentato dei brani estratti da The Bends.
Il primo Maggio è da sempre connesso tuttavia con novità che non riguardano soltanto la musica, ma che cercano di definire i tempi che corrono attraverso temi di attualità. Ogni anno è stato scelto un argomento che rappresentasse dunque una materia attinente alla realtà contemporanea. L’anno scorso, nel 2019 la scelta era caduta su Lavoro, diritti, stato sociale: la nostra Europa.
Tornando a parlare di musica, nell’anno che sta per concludersi, abbiamo assistito a un momento di svolta. Nel 2013 Elio e le Storie Tese avevano inciso la canzone Complesso del Primo Maggio, riferimento scherzoso alla line up costitutiva della kermesse: in effetti, se escludiamo la presenza di cantautori e rilevanti artisti del panorama italiano oltre che estero, a imperversare negli ultimi trent’anni di concertone era stata fino ad allora la musica balcanica e l’onnipresenza di nomi come la Bandabardò e Modena City Ramblers. Il 2019 ha aperto le porte, nel bene o nel male, a nomi probabilmente maggiormente apprezzati dalle nuove generazioni, andando a pescare dai canali della trap Ghali, SferaEbbasta e Ghemon e artisti del circuito indie come Canova, La Rappresentante di Lista e Fast Animals and Slow Kids.
Sono tempi duri per i giovani che vogliono inserirsi nel mercato del lavoro e per i media forse è il momento di accogliere il fermento e le sollecitazioni provenienti dai tanti che sono persi tra uno stage e un contratto a termine. Anche la musica può essere un grande catalizzatore sociale in grado di offrire se non risposte, almeno partecipazione e condivisione. Questo è quello che ci aspettiamo dall’edizione 2020.