Il nuovo progetto pop rock siciliano debutta con un disco che metterà d’accordo nostalgici e nuovi fan
Nel vasto mare di uscite più o meno mainstream della scena musicale italiana, un progetto come Almaghrib non può non spiccare, per sonorità, grinta e rimandi. Il pop rock (molto più rock che pop) che ci viene proposto è una formula vincente che trova la sua incarnazione migliore nel brano Uniti in eterno, un pezzo che sa alternare momenti quasi da ballata a momenti da rock da stadio (in senso buono).
Tornano subito alla mente i Negrita dei ritmi sudamericani di L’uomo sogna di volare e HELLdorado non solo per la composizione ma anche per la produzione. Stesso discorso vale per l’assolo, di gran carattere, che si inserisce benissimo nel pezzo e che sembra suonato dal più scatenato dei “Drigo” direttamente dagli anni ‘90.
Le chitarre, anche quando meno presenti, denotano un buon gusto nell’arrangiamento e nella produzione, altro punto forte del brano: una sonorità assolutamente italiana, che non cade nel piattume di certa musica leggera, ma che al contrario offre un suono pieno e interessante e fa ben sperare per il futuro del genere.