Quest’anno il grande Massimo Troisi avrebbe compiuto 70 anni.
In questa puntata abbiamo cercato di rendergli omaggio ricordando il suo modo di fare cinema, la sua ironia semplice e l’attenzione per le tematiche sociali dell’epoca, sempre con uno sguardo al futuro.
Assieme a lui, un omaggio anche a tutti quegli artisti che hanno collaborato con lui e hanno contribuito a creare un mito destinato a durare nel tempo.
Perché piace a tutti?
“Io credo che il primo motivo per cui Troisi piace così tanto a tutti è che, con la sua genuinità e con la sua ironia sottile, anche sofisticata, ma allo stesso tempo molto vicina alla gente comune, ha saputo valorizzare certi aspetti della realtà che non sempre la televisione italiana metteva in mostra ai suoi tempi… ovviamente non era l’unico attore a farlo, ma è comunque stato uno dei primi ad ironizzare su certi aspetti della religione e sulla politica; e riusciva a farlo sempre senza risultare offensivo: quando voleva, sapeva essere tagliente ma, usando un linguaggio semplice, strappava un sorriso a chiunque, anche alle persone direttamente coinvolte nei suoi contenuti;
Un altro aspetto che dava un valore aggiunto a quest’attore era la sua napoletanità. Lui scherzava sugli stereotipi del tipico napoletano, ma lo faceva in modo particolare: non era il solito napoletano allegro, disoccupato o delinquente… presentava, piuttosto un napoletano viaggiatore – non emigrante – che voleva scoprire il mondo, che lottava contro gli stereotipi di cui ironizzava e faceva conoscere i napoletani al resto d’Italia e anche all’estero, mettendo in risalto gli aspetti meno compresi della società napoletana e facendola apprezzare al pubblico. Insomma, Troisi presentava dei napoletani con uno sguardo aperto sul mondo e con tanta voglia di cambiare.”
Ascolta qui “Morto Troisi, viva Troisi!”
Puntata a cura di Virginia Revolti
Montaggio di Marianna Sarselli
Montaggio clip di Martina Ottaviano e Martina Esposito