Doctor Sleep: Il Ritorno Di Danny Torrance Al Cinema

Sono passati trentanove lunghi anni dall’uscita del film Shining, il capolavoro di Stanley Kubrick, che ha inquietato gli spettatori di tutte le generazioni.
Oggi, 31 ottobre 2019, gli appassionati che hanno apprezzato e amato Shining potranno rivivere l’orrore dell’Overlook Hotel grazie al regista statunitense Mike Flanagan, che ha accettato la sfida di portare al cinema il sequel di Shining, la storia di Danny Torrance basata sul romanzo di Stephen King, Doctor Sleep.

La nuova sfida di Flanagan: Doctor sleep

Il regista Mike Flanagan ha già lavorato in passato su un altro romanzo di Stephen King, Il gioco di Gerald (2017), realizzando un film ben fatto, lucido e intenso e recensito positivamente dalla critica. Per Doctor Sleep, dovremmo dunque aspettarci una pellicola all’altezza del romanzo. Per il momento, ci affidiamo alle parole dello stesso King che ha commentato con entusiasmo il lavoro di Flanagan e la scelta dell’attore protagonista. Sarà infatti Ewan McGregor ad interpretare l’adulto Danny Torrence, alle prese con nuovi poteri e vecchi incubi.

Quello che si sa della trama, dal trailer, è che Dan si è allontanato dal suo passato pur combattendo ogni giorno con gli strascichi di quella terribile esperienza che ha segnato la sua infanzia. Nel momento in cui incontra Abra Stone (Kyliegh Curran), una ragazzina che possiede “la luccicanza”, Dan sarà costretto ad affrontare i suoi fantasmi per aiutarla a sconfiggere Rose (Rebecca Ferguson) che, insieme al suo gruppo di demoni, si nutre del potere della luccicanza per diventare immortale.
Doctor Sleep, quindi, pur riprendendo la storia e lo spirito di Shining, sviluppa altre tematiche legate alla crisi dell’età adulta e all’alcolismo

Il capolavoro di Kubrick: Shining

Volgendo lo sguardo al passato, non sarà certo facile per Flanagan dare un seguito a Shining. Kubrick, infatti, non ha solo portato sul grande schermo un romanzo horror, ha rivoluzionato un genere cinematografico. Fin dalle prime inquadrature, con un campo lunghissimo dell’Overlook Hotel e della vallata circostante, nulla potrebbe far intuire che sta per consumarsi una tragedia. E i nostri occhi attenti non scorgeranno nulla di apparentemente minaccioso in un hotel gigantesco, anche se vuoto e immerso in un silenzio perenne. Eppure lungo quei corridoi infiniti e sempre uguali, con le costanti simmetrie create dalla macchina da presa, le angolazioni oblique, e la presenza di luce, ci sentiremo lentamente disorientati e avvertiremo un senso di inquietudine.

La paura non si trova nell’angolo buio di una cantina, annunciata da una musica solenne, ma viene mostrata in primo piano, alla luce del giorno. E, in questi spazi senza punti di riferimento, anche il tempo sembra avvolgersi su se stesso e ripetersi. Non c’è scampo. L’orrore è dato dal senso di impotenza di fronte a situazioni o forze che non si possono evitare. Kubrick rende perfettamente visibile questa condizione. Forse molti possono sopportare la visione del film senza nascondersi dietro al cuscino del divano perché,a parte poche scene, non vi è nulla di mostruoso o improvviso. Ma, quando tutto finirà, il senso di angoscia provato resterà una sensazione molto più duratura di qualche breve spavento a cui ci hanno abituato gli horror più scadenti. Il labirinto mentale di Shining, d’altra parte, non sarebbe stato altrettanto pauroso senza Jack Nicholson che qui interpreta uno dei suoi ruoli migliori.

Non siamo certi, dunque, di ritrovare la stessa paura in Doctor Sleep, ma sicuramente vi sono le premesse necessarie per un ottimo horror. E tutti noi che abbiamo amato Shining siamo curiosi di sapere cosa fa ora Danny che, col suo triciclo blu, ci ha fatto sobbalzare e vedere scene che difficilmente dimenticheremo.

Silvia Taracchini