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Golden Globes 2020: “Che sorpresa!”

Un calcio alla botte e uno al..lo streaming  

Arrivata alla sua 77° edizione, quella dei Golden Globe è una manifestazione che ha saputo dimostrare una certa capacità di sorprendere e di dare scacco alle diverse aspettative che ci hanno accompagnato fino a qualche notte fa. E se da una parte ci è sembrato scontato, dolcemente ineluttabile (tranquilli, nessun Thanos nei paraggi!), ascoltare Joaquin Phoenix al microfono concedersi/ci qualche battuta con una statuetta in mano  (Miglior Attore Protagonista in un Film Drammatico), al contrario il favoritissimo Marriage Story di Baunbach torna a casa solo con il premio a Laura Dern come Attrice Non Protagonista. E a proposito di vittorie annunciate, il Globe al Miglor Film Straniero va a ParasiteBoong Joon-ho conquista la critica, e lo fa senza troppi complimenti chiosando in premiazione “Una volta che supererete la barriera dei sottotitoli sarete introdotti a un mondo incredibile”. Il cinema asiatico sta giocando le sue carte per poter competere agli Oscar, tenendo conto che il regista coreano ha concorso anche per la miglior regia. Ed è qui che cominciano le sorprese.     

La più grande è stata proprio lui, Sam Mendes: la critica lo ha catapultato in zona Academy grazie al segno lasciato con 1917 (ancora inedito nel nostro paese e in uscita il 23 Gennaio), strappando il titolo per la Miglior Regia a Martin Scorsese e a Tarantino –  che si è comunque consolato nei lidi della Miglior Sceneggiatura (non è poco) e in quelli di Miglior Attore Non Protagonista (dopo ventiquattro anni Brad Pitt colpisce ancora stendendo Pacino, Pesci e Hopkins). Come se non bastasse, il già premiato regista di American Beauty ha dimostrato di essere il vero Joker, soffiando anche a Todd Philips il Globe per il Miglior Film Drammatico e al tempo stesso dando un sonoro colpo di coda ai cavalli di battaglia di casa Netflix (Marriage Story e The Irishman). A quanto pare, la dissacrante provocazione del mattatore della serata Ricky Gervais ad inizio serata (“La gente guarda solo Netflix. Potrei uscire sul palco oggi e dire: ciao Netflix, hai vinto tutto tu”) pare non abbia portato bene al colosso streaming. Il cinema da sala può ancora dormire sonni tranquilli.

Durissimo il colpo inferto alla Disney per la categoria Miglior Film d’Animazione: il premio dato a Missing Link ha marcato la differenza rispetto ad un tridente significativo più per gli aficionados (parliamo di sequel Toy Story e Frozen, oltre a The Lion King) che non per quel senso di novità e di prospettiva che ci si aspetterebbe in queste premiazioni. Chris Butler e Hugh Jackman vincono, quindi, senza colpo ferire, magari facendo riflettere sulle future produzioni , ad oggi forse un tantino inflazionate ed asettiche (basti pensare ad Aladdin e allo stesso The Lion King).  

Anche Charlize Theron e Margot Robbie non riescono a far decollare il controverso Bombshell in categorie importanti come quello di Miglior Attrice Protagonista in un Film Drammatico e di Miglior Attrice Non Protagonista, mentre è proprio Renè Zellweger per la sua mimetica interpretazione di Judy Garland (Judy) a mettere il punto sulla questione. 

Buoni il risultato ottenuto da Taron Egerton  (Miglior Attore in un Film Commedia o Musicale) e il duo Elton John/Berine Taupin (Miglior Canzone Originale) confermando così l’ immagine e  la voce per il biopic musicale anche quest’ anno firmato Dexter Fletcher (Rocketman).  

   La sgangherata, i potenti e gli ibridi seriali

Il contesto seriale ha visto complessivamente un equilibrio nelle premiazioni che ha accontentato (quasi) tutti. Olivia Colman (The Crown) assegna un punto a Netflix come Migliore Attrice in una Serie Drammatica, mentre la diade BBC/Amazon Prime Video riesce a concedersi la simpatia della critica con Fleabag (Miglior Serie Commedia o Musicale) e la sua sgangheratissima protagonista: Phoebe Waller-Bridge porta in patria una statuetta per la sua politicamente scorretta versione millennial di Bridget Jones. 

E’ iI potere in declino, morale e storico, a segnare profondamente gli andamenti delle scelte vincenti targate HBO/Sky: tra il cinismo e i giochi di potere in Succession (Miglior Serie Drammatica) e le profonde ferite ancora aperte nella memoria europea (e non solo) in Chernobyl (Miglior Miniserie o Film per la Televisione), spiccano trionfanti le interpretazioni di Brian Cox e di Stellan Skarsgard, ancora nei panni di caratteri inquieti e in bilico tra deliri di potenza ormai al collasso. 

Il panorama seriale sembra aver metabolizzato benissimo la contaminazione dei protagonisti dello star system hollywoodiano: Russel Crowe (The Loudest Voice) e Patricia Arquette (The Act) confermano la qualità ormai raggiunta da certe tendenze televisive; rimangono a bocca asciutta altri nomi altisonanti tra le varie categorie (tra questi Michael Douglas, Sasha Baron-Cohen, Sam Rockwell e Nicole Kidman), ma questo dimostra ampiamente che l’ibridazione cine-seriale ha intenzione di durare e confermarsi sempre con professionisti che amano stare sul pezzo, seguendo un trend che punta ad offrire alle audiences prodotti sempre più appetibili e, speriamo, di qualità ed originalità.

In conclusione, ecco la rosa dei vincitori di questa incredibile edizione:

CINEMA

Miglior film drammatico  1917 

Miglior film commedia o musicale C’era una volta a… Hollywood 

Miglior regista Sam Mendes  (1917)

Miglior attrice in un film drammatico Renée Zellweger (Judy)

Miglior attrice in un film commedia o musicale Awkwafina (The Farewell) 

Migliori attore in un film drammatico Joaquin Phoenix  (Joker) 

Miglior attore in un film commedia o musicale  Taron Egerton (Rocketman) 

Miglior attrice non protagonista Laura Dern (Marriage Story)

Miglior attore non protagonista Brad Pitt (C’era una volta a … Hollywood) 

Miglior film straniero Parasite 

Miglior film d’animazione Missing Link

Miglior sceneggiatura Quentin Tarantino (C’era una volta a … Hollywood) 

Miglior colonna sonora Hildur Guðnadóttir (Joker) 

Miglior canzone(I’m Gonna) Love Me Again” (Rocketman)

SERIALS

Miglior Serie Drammatica         Succession

Miglior Serie Commedia o Musicale       Fleabag

Migliore Attore in una Serie Drammatica     Brian Cox (Succession)

Migliore Attrice in una Serie Drammatica   Olivia Colman  (The Crown)

Migliore Attore in una Serie Commedia o Musicale  Ramy Youssef  (Ramy)

Migliore Attrice in una Serie Commedia o Musicale       Phoebe Waller-Bridge (Fleabag)

Miglior Miniserie / Film Tv       Chernobyl

Migliore Attore in una Miniserie / Film Tv   Russell Crowe (The Loudest Voice)

Migliore Attrice in una Miniserie / Film Tv       Michelle Williams    (Fosse/Verdon)

Migliore Attore Non Protagonista in una Serie, Miniserie / Film Tv   Stellan Skarsgard (Chernobyl)

Migliore Attrice Non Protagonista in una Serie, Miniserie / Film Tv  Patricia Arquette  (The Act)

Passo E Chiudo
Guglielmo Ercole De Simone