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Il cinema come mezzo di resistenza

“Istruitevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra intelligenza. Agitatevi perché abbiamo bisogno di tutto il vostro entusiasmo. Organizzatevi perché abbiamo bisogno di tutta la vostra forza.” (A.Gramsci)

Gli avvenimenti delle ultime settimane ci inducono a riflettere sul ruolo che la cultura e l’arte hanno nella nostra società: piccoli residui di resistenza silenziosa, capaci di influenzare le opinioni più di qualsiasi altra propaganda.

Da quando le notizie riguardanti il conflitto tra Russia e Ucraina hanno pervaso le nostre giornate, il Mondo dello spettacolo non è rimasto a guardare ma ha combattuto con i mezzi che aveva a disposizione: la poesia, l’arte, il cinema.

Il boicottaggio del mercato cinematografico russo

In seguito alla decisione di boicottare il mercato cinematografico russo da parte di marchi come Disney, Warner Bros e Sony Pictures, ad unirsi a questa “guerra ideologica” sono anche la Universal Pictures e Paramount Channel.

Tale scelta non sarà priva di conseguenze: ad essere maggiormente colpita sarà sicuramente la distribuzione di film come Ambulance di Michael Bay e Sonic 2, in uscita nelle sale rispettivamente il 23 marzo e il 7 aprile.

Allo stesso modo, anche The Lost City, il nuovo film d’avventura con Brad Pitt e Sandra Bullock, la cui uscita è prevista il 23 marzo, dovrà fare i conti con le conseguenze di una minore distribuzione sul grande schermo.

Un gesto simbolico dal grande impatto ideologico. Guerra vuol dire anche – e soprattutto – questo: assenza di cultura.

Il film ucraino “Reflection” in sala

In segno di solidarietà con la tragedia che il popolo ucraino sta vivendo in questi giorni, sono state organizzate alcune proiezioni gratuite di Reflection, il film del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, presentato in concorso alla 78° mostra di Venezia nel 2021.

La pellicola è ambientata durante la guerra del Donbass del 2014 e narra l’orrore e la violenza perpetuati dalle forze militari russe nei confronti dell’Ucraina Orientale: un’occasione, insomma, per “riflettere” (in tutti i sensi) sui prodromi storici di ciò che sta accadendo in questi giorni.

Il film verrà trasmesso presso il Cinema Troisi di Roma in data 7 marzo, presso il Cinema Anteo di Milano in data 9 marzo e presso il Cinema Rossini di Venezia in data 10 marzo.

Non solo resistenza simbolica

Laddove alcuni gesti rimangono puramente simbolici, altri si fanno più concreti.

È il caso del Museo Nazionale del Cinema di Torino, il quale ha deciso di aderire alla raccolta di farmaci da spedire alla popolazione ucraina.

A portare avanti l’iniziativa è stata l’associazione MIUFI “Made in Ucraine for Italy”, organizzata dall’attrice ucraina Oksana Filonenko, in collaborazione con il Consolato Generale Ucraino a Milano e l’Ambasciata Ucraina a Roma.

Per prendere parte all’iniziativa, qui sono riportate tutte le informazioni.  

Con la speranza di poter tornare a parlare di Cinema con animo ben diverso e poter continuare a diffondere cultura.

Irene Centola