Il Museo Egizio come non lo avete mai visto: al cinema!

Il nuovo film Disney ambientato al Museo Egizio di Torino: Berni e il Giovane Faraone

Durante la 49esima edizione del Giffoni Film Festival è stato presentato il film italiano “Berni e il giovane faraone“, un teen movie di genere fantasy per grandi e piccini in coproduzione con Disney, con Jacopo Barzaghi, Emily De Meyer e Riccardo Forte. 

Il film parla di rinascita, in tutti i sensi. Berni è una ragazza tranquilla, un po’ introversa, alle prese con gli atteggiamenti di bullismo a scuola da parte di alcune sue coetanee. Figlia di una ricercatrice specializzata negli studi dell’ Antico Egitto al Museo di Torino, Berni si ritrova spesso a parlare con le mummie oggetto di studio di sua madre per non soffrire la solitudine. 

La ragazza soffre di un grave problema al cuore, motivo per cui si confida con il sarcofago di Ramsete, l’erede di una potente dinastia di grandi sovrani. Avvera così la profezia che la porterà a risvegliare la mummia di un giovane faraone suo coetaneo intrappolato da tremila anni tra la vita e la morte. 

La storia è stata scritta da un gruppo di sceneggiatori e mi è stata proposta. Io? Mi sono documentato sulle piramidi del Playmobil! È incredibile quanto si possa imparare da quegli oggetti su cosa sia davvero interessante per i bambini!”

Così scherza il regista, Marco Chiarini (per l’intervista QUI) , al Giffoni Film Festival 2019 dopo la visione dell’anteprima ufficiale del film.

La pellicola parla di bullismo, di affermazione del diverso, di dolore e di felicità, in un insieme di emozioni commoventi per i piccoli spettatori a cui è indirizzato. Il lungometraggio è in coproduzione con Disney e alla domanda sulla responsabilità di questa scelta, il regista afferma:

Il peso è enorme. Una sfida straordinaria. Il solco tracciato dalla Disney è chiaro e delineato. All’interno di questo solco esiste l’infinita profondità in cui un regista può lavorare. Sono stato lasciato libero, rispettando però un canone e seguendo quindi uno stile. Quello che sapevo con certezza è che doveva succedere qualcosa di straordinario nel posto straordinario che abbiamo raccontato.

Il regista ha sviluppato la narrazione basandosi sulla cultura egiziana, girando all’interno del Museo Egizio di Torino e rendendo così l’avventura avvincente e pregna di una connotazione didattica importante. È particolare l’uso continuo di indovinelli e trabocchetti durante il percorso dei due protagonisti e le continue citazioni all’epoca a cui il film si ispira;  è citato ad esempio il gioco del Senet, l’antenato del nostro più conosciuto backgammon…una vera e propria chicca direttamente dal mondo dell’antico Egitto!E i “cattivi”? Ironici e goffi, per nulla spaventosi, gli antagonisti della storia sono ispirati ai cattivi Disney, nel dettaglio a Crudelia De Mon e ai suoi scagnozzi, con diverse riprese agli intenti della strega cattiva di Biancaneve e al rapporto tra Bianca e Bernie. Il profumo dei classici disneyani è una delle forme di rinascita a cui il film punta, cercando di commuovere i cuori degli spettatori di ogni età, ricordando a tutti noi la bellezza e la forza dell‘immaginazione e della capacità di credere al proprio cuore, tipica dei bambini e visibile nella loro determinazione e nei loro sorrisi. Il film cerca inoltre di ricordarci la bellezza della nostra Italia, sede di tesori nascosti a cui spesso non diamo la giusta importanza.

Giovanna Delvino