La scienza raccontata da The Big Bang Theory e Don’t look up

Nel 2007 andava in onda l’episodio pilota della serie americana The Big Bang Theory, scritta e diretta da Chuck Lorre e Bill Prady. Dieci anni dopo, nel 2017, è stato anche creato lo spin-off Young Sheldon, che ha come soggetto principale uno dei protagonisti della serie. 

Il mondo della scienza è stato spesso protagonista di molti film di successo, ma quest’anno ha acquisito una visibilità notevole grazie alla pellicola Don’t look up candidata agli Oscar 2022 e scritta e diretta da Adam McKay. Nonostante i prodotti e gli intenti siano totalmente diversi, si possono individuare alcune somiglianze con The Big Bang Theory, nella caratterizzazione dei personaggi e nella rappresentazione della scienza in sé. 

Satira e ironia

The Big Bang Theory racconta in modo ironico le vicende di Leonard (Johnny Galecki), Sheldon (Jim Parsons), Howard (Simon Helberg) e Raj (Kunal Nayyar), quattro amici e scienziati, e porta per la prima volta sul piccolo schermo la cultura nerd. A bilanciare la presenza dei fisici in scena, la simpatica vicina di casa Penny (Kaley Cuoco), che diventa loro amica fin dalle prime puntate. Senza voler rivelare troppo della trama, si potrebbe definire The Big Bang Theory come una moderna Friends con un pizzico di fisica astronomica e teoria delle stringhe.

In Don’t look up la storia ha un carattere decisamente più serio: un enorme asteroide sta per colpire la Terra. Nonostante questo incipit da film apocalittico, i due astronomi (Randall e Kate) fautori della sconcertante scoperta affronteranno una serie di difficoltà ai limiti del ridicolo. Prima fra tutte il fatto di non essere creduti. L’intento è chiaro: una potente satira sulla nostra società, che ha perso fiducia nei confronti della scienza e non riesce a rendersi conto della verità nemmeno quando ce l’ha davanti agli occhi (o sopra la propria testa, come in questo caso). Randall e Kate, decisi a salvare il mondo, tenteranno di diffondere la notizia ma non verranno mai presi sul serio. Questo tono dissacrante dà alla trama un’evidente dose di ironia e il protagonista Randall ha l’aspetto di un vero e proprio Leonard perso nel suo mondo di calcoli e scienza.

Leonard e Randall a confronto

[IN QUESTO PARAGRAFO SONO PRESENTI SPOILER!]

Leonard Hofstadter è il personaggio più pacato e serioso del gruppo di amici in The Big Bang Theory. È anche timido e cerca goffamente di nascondere i suoi interessi nerd: i videogiochi e i film di fantascienza. Soprattutto in presenza di Penny, di cui si invaghisce fin dalle prime puntate, cerca di nascondere le sue insicurezze, creando equivoci divertenti. Sarà la sua vera natura, in realtà, a conquistare il cuore della ragazza. 

Randall Mindy sembra prendere spunto proprio dal protagonista della famosa serie, anche se non esistono conferme ufficiali. La caratterizzazione fisica è la medesima, così come  il suo senso di inadeguatezza. Tuttavia, quando la Presidentessa degli Stati Uniti lo nomina scienziato di riferimento per affrontare l’emergenza, Randall si ritrova inconsapevolmente a ricoprire un nuovo ruolo e conquista così la conduttrice di un noto show televisivo. Questo improvviso cambiamento lo porta a tradire la moglie, così come Leonard tradisce inaspettatamente Penny in una delle ultime stagioni. 

C’è in questi personaggi una sostanziale somiglianza tanto che uno sembra l’evoluzione dell’altro. I punti di contatto sono numerosi: la carriera scientifica, la loro scarsa abilità comunicativa e il comune senso di inadeguatezza, infine il fascino nascosto dato dall’intelligenza e una fiducia in se stessi che emerge solo dopo una presa di consapevolezza.

La scienza sul piccolo e sul grande schermo

Ciò che distingue The Big Bang Theory da altri prodotti televisivi di successo è senza dubbio la rappresentazione dell’universo nerd e anche la sua conseguente riabilitazione. I classici personaggi “emarginati” in altre serie e film americani, destinati soprattutto ai più giovani, diventano qui i veri protagonisti. Le strane manie, ma anche le qualità e i passatempi dei quattro amici sono riusciti a tenere incollati allo schermo per dodici stagioni e hanno fidelizzato un pubblico sempre più ampio.

L’ironia sta nei dialoghi brillanti, che spesso fanno riferimento a conoscenze troppo approfondite di fisica, ma trasportano i telespettatori in un universo nuovo e mai banale. Il pregio di The Big Bang Theory è di essere alla portata di tutti nonostante la scienza e il mondo nerd siano sempre presenti.

Anche in Don’t look up uno dei grandi protagonisti è proprio il mondo scientifico, anche se in questo caso l’ironia si fa più amara per diventare satira e, in una lettura più alta, vera e propria critica.

L’asteroide che sta per colpire la Terra eliminando tutti gli esseri viventi può essere vista come metafora del cambiamento climatico, così come è stato interpretato da numerosi critici, considerando anche la presenza di DiCaprio nel cast, da sempre sensibile alla causa; ma potrebbe anche rappresentare la pandemia da Covid-19 che abbiamo vissuto negli ultimi anni.

Diversi ma uguali

Qualunque sia l’emergenza, la scienza ha un ruolo decisivo in questi casi nel presentare i fatti. Pur con le dovute differenze, entrambi i protagonisti del film rappresentano la scienza, che cerca di avvertire il mondo.

Il nobile scopo di Don’t look up è quello di rappresentare i mali della nostra società: la negazione, la messa in discussione della scienza e anche un generale menefreghismo. La lunghezza della pellicola e i toni decisamente grotteschi forse hanno reso meno efficace il messaggio, ma le numerose somiglianze con ciò che abbiamo vissuto nella realtà (nonostante sia stata girata molto prima della pandemia) dimostrano che il film ha colpito nel segno.

The Big Bang Theory e Don’t look up, così diversi e distanti tra loro, hanno il merito comune di aver portato alla luce i temi complessi della scienza. Ciò che resta allo spettatore, dopo le risate e i dovuti elogi agli attori, sono forse la curiosità per la realtà che ci circonda e il desiderio di non restare solo a guardare.

Silvia Taracchini