Uscito nel 2014 e diretto da Masayuki Suo, “Lady Maiko” è un musical che racconta la storia di Haruko, una ragazzina che desidera ardentemente di diventare Geisha, come lo era sua madre, e che è disposta a dare tutta sé stessa pur di coronare il suo sogno.
Quando si presenta ad una storica “casa del tè” di Kyoto scopre, suo malgrado, di non avere i requisiti per poter diventare una Maiko (o apprendista Geisha) da loro, poiché non è raccomandata da nessun conoscente della direzione e non ha l’accento locale. Tra i conoscenti di chi gestisce la casa del tè c’è un giovane ricercatore di linguistica che – sentendo la ragazzina parlare – si accorge che lei parla perfettamente altri tre accenti giapponesi. Per questo motivo, decide di diventare il suo “tutore”, di insegnarle la giusta dizione di Kyoto e di formarla su come deve parlare una brava Geisha in compagnia dei clienti.
Haruko ottiene quindi la possibilità di alloggiare alla casa del tè e formarsi per diventare Geisha: impara a suonare, a ballare, a servire la tavola e a intrattenere gli ospiti. Il percorso di crescita che deve vivere per raggiungere il suo obiettivo non è privo di difficoltà: lo stress che subirà, ovvia conseguenza dell’abbandono della spontaneità a favore dell’eleganza e della posatezza, influirà molto sulla sua personalità.
Riuscirà, infine, a realizzare il suo sogno? Lo scopriremo guardando il film.
Lady Maiko: un musical equilibrato
Come in ogni musical, anche qui si alternano momenti di recitazione a momenti cantati. La quantità di musica, a mio parere, non è eccessiva: fornisce il giusto ritmo alle scene che, in alternativa, risulterebbero statiche e induce il pubblico ad empatizzare con i personaggi, esaltandone i desideri più profondi e rendendo le scene molto suggestive. Questo lo rende gradevole anche ai non appassionati di musical che, infastiditi dalle canzoni, potrebbero essere scoraggiati dal guardarlo.
Haruko: un esempio di dolcezza e determinazione
Haruko si presenta così: dolce e determinata. Dolce, quando chiede alla madre della casa del tè di essere accolta, sfoggiando al massimo la sua spontaneità e un’apparente sprovvedutezza: parla in dialetto, non finge neanche per un istante di conoscere il mondo delle Geishe, ma insiste per poter diventare Maiko solo per soddisfare il suo più grande desiderio, quello di onorare sua madre. Determinata, quando accetta, nonostante le difficoltà, di dare tutta sé stessa nella formazione per diventare prima Maiko e poi Geisha, anche quando tutto sembra remarle contro.
Cosa ci insegnano Haruko e il maestro Noritsugu Kyono?
Ci insegnano che per realizzare i propri sogni sono necessarie due doti: la perseveranza e l’apertura mentale.
Haruko è una giovane donna – apparentemente indifesa – che lotta per crescere, per migliorarsi e piacere agli altri. Noritsugu Kyono è un noto ricercatore di linguistica, sicuro di sé, che sembra avere sempre tutto sotto controllo. Nel corso del film, lei imparerà ad acquisire sicurezza in sé stessa, mettendo l’impegno per il lavoro davanti a tutto. Al contrario, lui capirà che per ottenere un buon risultato nel suo lavoro è necessario valorizzare la persona, ancor prima dei risultati lavorativi.
Purtroppo “Lady Maiko” non è disponibile in italiano. Consiglio però, a chi ne ha la possibilità, di godersi le scene del film disponibili sull’web in lingua originale sottotitolato in inglese. Almeno per ora basteranno a dare un’idea di quanto sia bello il film, nell’attesa (si spera) di poterlo vedere intero in italiano!
Virginia Revolti