C’è una frase di Alessandro Baricco che recita:
La vita si ascolta così come le onde del mare. Le onde montano, crescono, cambiano le cose. Poi tutto torna come prima, ma non è più la stessa cosa.
Sono sempre le piccole cose quelle a cui dovremmo prestare attenzione. Talvolta si tratta di una parola non detta, di un gesto poco deciso, di un dubbio sussurrato a bassa voce. È indispensabile imparare a guardarsi bene intorno per trovare gli indizi, le risposte che stiamo cercando veramente. Bisogna saper individuare le cose fuori posto, come un paio di scarpe lasciato lì sul pavimento dopo una serata, e non rimesso in ordine. Come dicevo: sono sempre i dettagli che ci fregano, quelli che possono cambiare radicalmente il corso della nostra vita.
Il lato oscuro dell’amore
Questo è quello che succede in Last Night (2010), prima opera cinematografica del regista Massy Tadjedin. Una pellicola che racconta di un’altra sfumatura dell’amore, quella di cui nessuno ha piacere a parlare, o di cui in genere per svariati motivi, si finisce per parlare poco: il tradimento.
Di prodotti in cui questo argomento viene affrontato in maniera leggera e scherzosa, è possibile trovarne in giro a vagonate. Ma di film che trattano con profonda dedizione questa amara e mai piacevole tematica, analizzandola da vari punti di vista, ce n’è solo uno, ed è per l’ appunto Last Night.
Il film segue le vicende di Joanna (Keira Knightley) e Michael Reed (Sam Worthington), coppia di sposi che in seguito a un litigio e a dei motivi lavorativi, finisce per trascorrere una notte separati. Notte in cui i sentimenti di entrambi vengono messi a dura prova, in cui i protagonisti sono costretti a fare i conti con loro stessi. Il focus verte sulle diverse forme di infedeltà: in questa notte galeotta infatti, Joanna rincontra inaspettatamente il suo ex-fidanzato Alex Mann (Guillaume Canet) da cui si riscopre ancora emotivamente legata, mentre la solidità dell’animo di Michael viene testata dalla sua collega Laura Nunez (Eva Mendes), da cui è fisicamente affascinato.
Tradimento fisico VS Tradimento mentale
Un uomo, innamorato di sua moglie, ma che la tradisce con una avvenente collega perché ne é attratto fisicamente, e una giovane moglie che non tradisce il marito, ma si pentirà per il resto dei suoi giorni di aver lasciato andare l’ex compagno.
Il regista Massy Tadjedin con questo film ci pone la domande delle domande, un dilemma morale su quale interrogarci a visione finita. C’è davvero differenza tra un tradimento fisico e uno mentale?
Sarebbe come chiedere se una mezza verità equivale o no ad una bugia infiocchettata.
La vera domande è: una volta compreso il perchè del tradimento, in qualsiasi forma esso sia, potremmo davvero riuscire a fare finta di niente e andare avanti con le nostre vite come se nulla fosse?
Baricco ci dice di no ma Last Night invece, di risposte certe non ce ne da. Il finale in cliffhanger ci lascia lì in preda ai nostri dubbi, forse perché in fondo siamo noi i soli a poterli davvero chiarire.
Diletta La Marca