Love Cuts

Le ferite d’amore secondo il regista serbo Kosta Djordjevic alla 49esima edizione del GFF2019

Con Love cuts del regista serbo Kosta Djordjevic si conclude la sezione dei film in concorso alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival. Siamo a Belgrado, in un agosto molto caldo. La protagonista è Aja, un adolescente presuntuosa e un po’ rude che rompe con il fidanzato per l’ennesima volta. Dopo la rottura, viene accoltellata da una gang di ragazzini, mentre stava cercando di difendere i suoi amici. Ecco i suoi primi due tagli: quello sentimentale e quello reale.

Una delle particolarità di questo film è che viene girato utilizzando solo 20 piani sequenza. “I personaggi sono solo di contorno, ogni movimento della camera deve motivare i movimenti della protagonista”. La camera infatti segue costantemente Aja, eppure non è una steady cam come si potrebbe pensare. Quasi tutte le riprese sono state fatte con una hand came, per quanto riguarda la fotografia, come conferma anche la direttrice della fotografia Bojana Andrić, presente al dibattito, non è stata utilizzata nessuna luce artificiale, fatte eccezione per una piccola lente.

Per conoscere a fondo il personaggio di Aja, bisogna tenere in considerazione anche il suo background: il mondo in cui vive è un mondo molto violento, un mondo in cui i ragazzi si ritrovano a risolvere da soli anche i problemi più gravi. “Hanno tutti lo stesso sistema di valori” afferma Djordjevic, tra i quali emerge quello della vendetta, una vendetta che in questo caso viene abbandonata per affermare un bene più grande: il perdono, un valore che al GFF deve essere analizzato con attenzione. “Nel film c’è un netto contrasto tra vedetta e perdono […] in un mondo crudele dobbiamo avere l’opportunità di perdonare [..] io credo nel mio personaggio e nel suo perdono, anche se so che lo stesso perdono ha causato poi altri problemi”.

Miriam Russo