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Impressioni di Settembre

Impressioni di Settembre – La città incantata

Trenta agosto 2022, 19:30 circa.
Treno, vaporetto, autobus e chi più ne ha più ne metta, siamo finalmente giunti all’attesissima 79a Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia
(o meglio di Lido di Venezia… forse è bene specificarlo).


Appena sbarcati a Santa Maria Elisabetta, capolinea del vaporetto, si è immediatamente iniziata a respirare un’aria di freschezza, di grandi novità, seppure sia un’aria che si respira in questo breve periodo a Lido da oramai 90 anni, un’aria che ha avuto l’onore di accompagnare ai loro successi celeberrime icone e storiche pellicole della storia cinematografica mondiale… un’aria che si attendeva già dal dodici settembre 2021 e che ci fa trattenere il respiro ogni singolo anno con la speranza che emozioni quanto
l’anno precedente (spoiler: sarà così, ve lo anticipo già).


Dal mio arrivo, poche ore orsono, passeggiando qua e là per le infrastrutture della Mostra sembra quasi di aggirarsi all’interno di una macchina che sta per implodere, un’entità a sé stante che si sta preparando per sconvolgerci, per rapirci e per meravigliarci con le sue cinemagie.

Impressioni di Settembre – Barbera Satyricon

Concentrandoci in particolare sui futuri eventi della Mostra e sulle sue figure di riferimento nella presente
edizione, è proprio stamane giunta alla darsena che fronteggia l’Hotel Excelsior la Madrina della Mostra,
Rocío Muñoz Morales
, modella, conduttrice e attrice spagnola, che però sembra aver conquistato il pubblico italiano per la sua connotata bravura e bellezza, tanto da portare il Presidente della 79a Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Alberto Barbera
a selezionarla.


Il Presidente Barbera, a proposito, è ormai a capo della Biennale Cinema dalla lontana edizione del 2011,
tra l’altro dopo aver già ricoperto il medesimo ruolo dal 1989 al 1998. Sappiamo tutti che grazie alla sua
esperienza e alla brillante carriera in ambito cinematografico è riuscito a portare sempre (o quasi) contenuti allettanti ai palati dei cinefili, riuscendo a bilanciare tra prodotti cinematografici di nicchia e
altri più mainstream.

Altro fattore di continuità, oltre alla qualità delle selezioni nelle diverse edizioni, rimane senz’altro il disagio e le profonde arrabbiature e polemiche circa l’impossibilità di prenotare la visione delle pellicole presenti alla Mostra. Questo è un tasto dolente che ogni anno si ripete con effarda e deprecabile puntualità e che perseguita il pubblico di cinefili e appassionati, i quali visti i già chiari segni iniziali, chissà, magari anche quest’anno daranno via alla parete di proteste che l’anno scorso era sita al lato del Palazzo del Casinò e che già ad una superficiale lettura suscitava ilarità per taluni simpatici commenti affissi.


È attesissimo inoltre, voltando pagina, l’arrivo successivo a quello della Madrina, vale a dire lo sbarco in
darsena della Presidente della Giuria Julianne Moore
che sarà accompagnata nella sua esperienza qua a
Venezia dai prestigiosi colleghi: Mariano Cohn (Argentina) regista, sceneggiatore e produttore, Leonardo
Di Costanzo
(Italia) regista e sceneggiatore, Audrey Diwan (Francia) regista, Leila Hatami (Iran) attrice, Kazuo Ishiguro (Giappone-Gran Bretagna) scrittore e sceneggiatore, Rodrigo Sorogoyen (Spagna) regista, sceneggiatore e produttore.


Il Leone d’Oro è dunque nelle loro mani, che la forza sia con l(’)oro.

Qualcosa è cambiato

I film in concorso tra i più attesi per questa 79a edizione e che sinora, in questo primo giorno, si sono potuti prenotare sono “White Noise”, film di Noah Baumbach (lo stesso di “Storia di un Matrimonio” del 2019) con protagonisti Adam Driver (anche lui presente in “Storia di un Matrimonio” del 2019) e Greta Gerwig, vi è poi l’attesissimo “Bones and All” di Luca Guadagnino con primattori Taylor Russell e lo scoppiettante Timothée Chalamet, quest’ultimo alla seconda esperienza professionale con Guadagnino e che pare, nonostante la giovane età, aver già conquistato l’intero pubblico cinefilo mondiale. Ulteriore titolo in concorso che sta creando alte aspettative è “Tàr” di Todd Field con cui ha scelto di far primeggiare, nei panni della prima donna a dirigere un’orchestra, la superba Cate Blanchett. Darren Aronofsky torna invece con una proposta particolare e intrigante, “The Whale”; unico protagonista è un’ingrassato Brendan Fraser (appositamente a dismisura per l’esigenze del ruolo). Tra gli altri film attendiamo tutti con ansia il ritorno del maestro Alejandro G. Iñárritu, che (forse, si spera) ci saprà deliziare con un’esperienza immersiva epica e visivamente straordinaria: “Bardo, Falsa crónica de unas cuantas verdades”.


D’altra parte però la novità di quest’anno risale nel fatto che sia stato dato ampio spazio al cinema
italiano
, addirittura ventiquattro pellicole in totale (tra film in concorso, fuori concorso, orizzonti e orizzonti extra), di cui ben cinque in concorso: “Il Signore delle Formiche” di Gianni Amelio, “L’Immensità” di Emanuele Crialese, “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, “Monica” di Andrea Pallaoro ed il già sopra citato, “Bones and All” di Luca Guadagnino.


Tutto insomma, in queste prime esili impressioni di settembre, fa pensare ad una 79a edizione qui a
Venezia carica di emozioni e sorprese
e, quasi dimenticavo, mi raccomando, non perdetevi i viaggi
mentali ed immersivi proposti a Lazzaretto Vecchio, ovvero la VR experience che ha quest’anno una
vastissima scelta tra percorsi surrealisti, fantascientifici, drammatici e, beh scoprirete voi stessi cos’altro.

Ludovico Pravato

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Credits foto copertina: Lorenzo Mattoti per la Biennale di Venezia