La storia di cui vi voglio parlare oggi nasce anni fa, quando la magia del Natale aveva cominciato a diffondersi rapidamente nei cuori di grandi e piccini. È una storia che inizia la notte della Vigilia di Natale con un viaggio verso il Polo Nord. Il Polar Express (qui il trailer) è un treno, all’apparenza normalissimo, che permette ad alcuni bambini di raggiungere il paese di Babbo Natale e dei suoi aiutanti elfi.
Sì, amanti di Harry Potter, il treno magico è un po’ come il famosissimo Hogwarts Express che porta gli aspiranti maghi verso la scuola di magia e stregoneria. Il protagonista è un bambino speciale che ha molti dubbi sull’esistenza di Babbo Natale. Il suo scetticismo mostra chiaramente che persino un bambino, al giorno d’oggi, fa fatica a staccarsi dalla razionalità del mondo dei grandi, perdendo velocemente la sua innocenza e creatività.
Il viaggio del Polar Express è un susseguirsi di avventure ed incontri poco ordinari. Seduti comodamente nei vagoni del treno magico, i passeggeri, under 12 e rigorosamente in pigiama, bevono della cioccolata calda servita da alcuni camerieri-acrobati che si esibiscono in un mini-spettacolo con tanto di accompagnamento musicale. Tra i bambini, si faranno notare un mister-so-tutto-io, simpaticissimo quattrocchi saputello; una ragazzina saggia, buona e generosa, che darà lezioni di onestà, coraggio e amicizia, diventando l’eroina della storia; un bambino timido ed insicuro che verrà aiutato dai suoi nuovi amici a sconfiggere la malinconia che accompagnava le sue giornate.
Motion capture per un viaggio oltre l’immaginazione
Il film è del 2004, diretto da Robert Zemeckis (ascolta il notro approfondimento su di lui QUI), premio Oscar per Forrest Gump nel 1995 e regista di numerosi film di successo tra i quali Chi ha incastrato Roger Rabbit, Cast Away e la trilogia di Ritorno al futuro. Il soggetto della pellicola è tratto dall’omonimo libro illustrato per ragazzi creato da Chris Van Allsburg e pubblicato nel 1985. L’originalità di Polar Express sta nel fatto di esser stato girato interamente in motion capture (animazione digitalizzata 3D con l’ausilio di attori in carne ed ossa) e per questo è entrato nel Guinness dei primati nel 2006.
Tom Hanks presta il suo volto per più di un personaggio: il Conduttore, il Viaggiatore Solitario e Babbo Natale. Inoltre, fra gli attori che hanno prestato la loro figura per realizzare i modelli, troviamo anche il frontman degli Aerosmith Steven Tyler. La rockstar con sembianze elfiche si esibisce nel paese di Babbo Natale con Rockin around the world. Il brano è presente all’interno della colonna sonora del film, adatta a qualsiasi situazione. La varietà dell’original soundtrack, che passa dalle tradizionali voci bianche al dinamismo del rock and roll, è perfetta per accompagnare i freddi pomeriggi di dicembre dedicati alla decorazione della casa.
Il treno: simbolo del viaggio verso il Polo Nord e l’età adulta
Il simbolo del treno magico, accompagna numerosi racconti di fantasia, soprattutto se indirizzati a un pubblico così giovane. Nella realizzazione della pellicola, il suono e l’immagine della locomotiva sono ricavati da un antico modello originale di un convoglio ferroviario custodito in un museo dello stato del Michigan. Le caratteristiche della stessa vengono descritte dal saputello all’inizio del film. Il convoglio, denominato Pere Marquette 1225, fu ripristinato eccezionalmente per compiere un viaggio dal museo al Grand Rapis (Michigan) in occasione di una prima speciale destinata alla raccolta di fondi per un ospedale pediatrico.
Al di là dei riferimenti ad una reali, il Polar Express, che accompagna spettatori e protagonisti durante il film, ha un significato molto più profondo. Il viaggio che compiono i bambini, lascerà ad ognuno di loro una lezione di vita importante e diversa a seconda della loro personalità. La consegna del primo dono di Natale, lascia intendere un messaggio molto particolare: a volte per riuscire a sentire attorno a noi la magia del Natale, basta soltanto crederci. Se non funziona, provate con un pensiero felice e un pizzico di polvere di fata. È molto importante non perdere questo spirito nel passaggio all’età adulta: proteggere il Peter Pan che c’è in ognuno di noi può solo rinvigorirci e farci staccare un po’ la spina dal caos quotidiano.
Miriam Russo