Negli ultimi due anni c’è stata un’espressione che più ha dominato sulle altre quando si è parlato di programmazione cinematografica: Live Action, combo di parole dal significato semplice per un cinefilo navigato ma ai più sconosciute. Alla luce di ciò, CineUni non poteva di certo non venire in soccorso di quest’ultimi e quindi, beccatevi ‘sta lezioncina spicciola.
In italiano, Live Action è letteralmente traducibile con “azione dal vivo” o “azione dal vero“, e si riferisce a tutti i film interpretati da attori veri, in contrapposizione ai film di animazione dove invece i protagonisti sono dei cartoni animati.
So perfettamente cosa state pensando: non si dovrebbe quindi parlare di live action ogni volta che guardiamo un film con attori in “carne e ossa“? In teoria sì. In realtà però, ad oggi il termine è per lo più usato per indicare quei film sì con attori veri, ma che non sono altro che dei remake o riadattamenti cinematografici nati da un precedente cartone animato, videogame o altri media.
Impigrimento del Cinema o Innovazione?
Che il pubblico sia scisso è evidente: molti infatti, ritengono i live action e di conseguenza tutti i remake un ripiego, una prova della ormai battuta d’arresto dell’industria cinematografica ormai priva di nuove idee originali; altri invece, li ritengono una vera e propria forma di innovazione che non può non destare stupore e curiosità se realizzati ad hoc.
Un fatto però è assodato. Un’azienda in particolare ha sposato più delle altre questo nuovo tipo di esperimento cinematografico: la Disney. La casa madre fondata dal padre delle storie che, da generazioni, hanno fatto sognare grandi e piccini, sta infatti riproponendo in live action uno dopo l’altro tutti i grandi classici che l’hanno resa famosa. Dopo Alice in Wonderland, Dumbo, La Bella e la Bestia, Cenerentola, Mulan, Il Re Leone ecc…, sono ancora tanti altri i progetti in cantiere o già annunciati da distribuire poi sulla sua piattaforma streaming personalizzata Disney+.
Ovviamente, noi di CineUni, nel dubbio li guarderemo tutti.
E voi?
Diletta La Marca