Shameless, serie televisiva statunitense con ben 11 stagioni e prodotta dal 2011 al 2021, è un adattamento americano dell’omonima serie britannica creata da Paul Abbott.
I protagonisti della storia sono personaggi eclettici, deliranti e incredibilmente realistici, che compongono una famiglia disfunzionale perfettamente inserita nel contesto sociale del quartiere South Side di Chicago, ma assolutamente fuori luogo appena varcatone il confine. La famiglia Gallagher è composta dal patriarca Frank (interpretato in modo magistrale da William H. Macy) e dai suoi sei figli, Fiona (Emmy Rossum), Lip (Jeremy Allen White), Ian (Cameron Monaghan), Debbie (Emma Kenney), Carl (Ethan Cutkosky) e Liam.
Personaggi o Persone?
Il capofamiglia, Frank, è un alcolizzato e irresponsabile che non disdegna l’utilizzo delle droghe e non si fa alcun problema a imbrogliare poveri malcapitati per ottenere un tetto, un pasto o, ancora meglio, un bel po’ di soldi. Mentre Frank trascorre le sue giornate fantasiosamente evitando di lavorare, i suoi figli si prendono cura l’uno dell’altro, navigando tra le sfide quotidiane per garantire la sopravvivenza della famiglia. Neanche loro però sono esenti da comportamenti disfunzionali, pericolosi e autodistruttivi. Nonostante il grande desiderio di distaccarsi dal padre, i figli finiscono per assomigliargli sempre di più nel corso del tempo, ognuno a modo suo.
L’ottima caratterizzazione dei personaggi, i dialoghi irriverenti, caotici e perfettamente coerenti con l’ambientazione, sono un chiaro merito degli sceneggiatori che si sono alternati alla stesura dei 134 episodi. Ogni stagione offre una narrazione complessa e coinvolgente, con sottotrame che esplorano le sfide quotidiane, le relazioni amorose, i conflitti, e la vita del quartiere. La sceneggiatura di Shameless riesce a combinare il dramma intenso, la commedia tagliente e il black humor senza mai risultare finta, irrealistica o eccessiva. Il tono è stato gestito abilmente, mantenendo il pubblico sempre interessato e affezionato ai personaggi, anche a quelli più disfunzionali.
Il disagio degli USA: quello che non è il sogno americano
La scrittura affronta tematiche complesse con una sincerità e una franchezza che rompono gli schemi tradizionali, dando vita ad episodi coinvolgenti e imprevedibili. Argomenti come la povertà, l’abuso di sostanze, l’assenza di cure mediche, il razzismo e le disuguaglianze sociali sono il pane quotidiano di questa serie, che mette in evidenza la condizione di una fetta del popolo degli USA. Una fotografia degli Stati Uniti d’America ben lontana dal tanto osannato sogno americano. Attraverso la storia dei Gallagher, lo spettatore viene immerso in un quartiere di una grande città in cui la lotta per la sopravvivenza mette in primo piano la resilienza e la dignità delle persone che vivono ai margini della società.
Realismo senza compromessi
Shameless è una serie televisiva che merita di essere vista, e non fatevi spaventare dal numero di episodi. La visione è piacevole, la combinazione di umorismo, dramma e realismo crea nello spettatore emozioni contrastanti nei confronti dei personaggi, generando la curiosità di sapere cosa accadrà nell’episodio successivo.
Il realismo di questa serie è ben lontano dalla narrazione classica americana a cui siamo abituati. La realtà in cui è inserita la famiglia Gallagher è cruda, violenta e senza speranza. La narrazione non si nasconde dietro nessun buonismo sulla poeticità della povertà, non si fa paladina della retorica del “tutti possono farcela”, ma dipinge un mondo difficile, doloroso e isolato, senza scendere a compromessi politicamente corretti.
Shameless è una serie imperdibile per gli amanti dei racconti familiari e per chi vuole vedere rappresentato uno spaccato della società senza il filtro borghese che nasconde le difficoltà dietro belle parole e ideologie lontane dalla realtà quotidiana.
Martina Ottaviano