Skin: una storia vera dall’odio al riscatto.

Skin è un film statunitense uscito negli USA nel 2018, diretto dal regista israeliano Guy Nattiv ed è in arrivo in Italia ad ottobre di quest’anno.

La storia,una storia realmente accaduta,è quella di Bryon Winder, interpretato da Jamie Bell, conosciuto come “Babs” un ragazzo con un passato famigliare difficile che in età adolescenziale viene preso sotto l’ala protettiva di Fred “The Hammer “ Kreger (Bill Camp), leader di un gruppo suprematista bianco e di sua moglie Shareen (Vera Farmiga). Ma e Pa, questi i nome di leader e consorte all’interno del gruppo che gestiscono come una famiglia, allevano il giovane “Babs” all’odio verso tutte le minoranze, siano esse etniche o sessuali, in nome di una cosiddetta purezza che va ricercata negli ambienti più razzisti degli Stati Uniti d’America. Bryon a causa di molteplici eventi attuerà un percorso che lo porterà a rivedere le proprie priorità. 

La pellicola presenta similitudini e differenze con due capolavori del passato recente come American History X e The Believer. Col primo c’è la differenza dei tatuaggi: Norton in American Hostory X decide di mantenere la svastica impressa sulla sua pelle per ricordare gli errori del passato, mentre Bell decide di intraprendere un lungo e doloroso percorso di rimozione chirurgica per condannare il suo passato ad una salvifica “damnatio memoriae”. Con The Believer, invece, abbiamo la similitudine del pentimento, del tornare sui propri passi, quasi una redenzione. 

Il film in alcuni rari momenti può sembrare un po’ lento, ma nel complesso scorre bene ed è  senza ombra di dubbio un film importante per far comprendere a tutti, giovani e non, il pericolo selle organizzazioni neo naziste e suprematiste.  Voto 7,5/10 

Luigi Argenio