A fine proiezione di Tolo tolo ero rimasta un po’ disorientata: sapevo che il film mi era piaciuto ma non sapevo cosa pensarne.Riconosco che farsi dei trip mentali per decidere quanto ci piaccia un film non sia né un buon investimento di energie né mentalmente troppo sano, ma aspettavo Tolo tolo da mesi e una idea completa sul film la volevo.
Così ho iniziato a commentarlo con amici e parenti, finché non è emerso un punto di vista molto interessante, ossia: ci sono molti tipi di umorismo e molti modi diversi di capire una battuta. Tolo tolo, è proprio strutturato in modo da far ridere alcune persone per una battuta e altre per un’altra o (e questa è la parte più interessante) per far ridere più persone a una stessa battuta ma per ragioni diverse.
Vedendo il trailer
Mi aspettavo che il film sarebbe stato diverso. Non è la prima volta che Zalone crea dei video promozionali senza usare scene tratte dal film. In più il videoclip di Immigrato (lo trovate QUI) e la locandina del film mi sembravano due cose completamente differenti.
Un film nuovo: la trama un po’ road comedy e i suoi personaggi
I personaggi, come in ogni commedia e come in ogni commedia Zaloniana, rispecchiano una determinata caratteristica: l’ingenuo, lo spietato uomo d’affari, la mamma, il corrotto.
In questa pellicola acquisiscono più spessore, cosa che forse va un po’ a discapito dell’effetto comico.
La struttura “road comedy” di Tolo tolo permette al film di discostarsi dalle trame classiche e spesso simili a cui siamo abituati, presentando un modo diverso di concepire la commedia. Non solo uno scacciapensieri per rilassarsi, ma uno strumento che usa la risata per pungere: una storia con più chiavi di lettura in cui se vuoi leggere un messaggio nel film hai gli strumenti per farlo, altrimenti puoi semplicemente ridere alle battute.
In una parola nuovo: film dopo film Zalone si è distaccato sempre di più dagli schemi classici della commedia all’italiana (e ha fatto bene).
Cosa funziona, cosa funziona un po’ meno
Funzionano tutti gli elementi Zalone (ossia le gag e i temi quali evasione, sessismo, luoghi comuni) che ricorrono in tutti i suoi film) presenti nel racconto, adeguatamente rinnovati per non essere ripetitivi ( dopo quattro film di enorme successo non era facile, chapeau!). Anche gli ingredienti nuovi aggiunti al film fanno la loro parte anche se si percepisce un po’ di inesperienza nel loro utilizzo.
Gli sketch sembrano voler comunicare qualcosa oltre la risata anche se non sempre ci riescono. Fare comicità in modo fine, esilarante e dare un messaggio è come fare i giocolieri. Bisogna sempre stare attenti a non far cadere nessuna delle palline che si lanciano.
Le riprese, bellissime, arricchiscono la commedia ed è impossibile non notarle ed apprezzarle.
Anche la colonna sonora, scritta da Zalone stesso con il musicista Antonio Iammarino, è piacevolissima: unica nota stonata è che quando sul più bello sembra arrivare il messaggio che ti fa capire il senso del film non arriva. O forse è voluto ed è quel che non fa sembrare il racconto moralista.
Voto e annotazione del docente (ma docente di che?)
8.5. Si percepisce un po’ l’inesperienza nell’approcciarsi ad un nuovo stile di racconto, anche perché si tratta della prima esperienza di Checco Zalone come regista. Tuttavia possiamo considerare il suo esordio alla regia superato perché Tolo tolo è una commedia brillante che non si scorda appena usciti dal cinema.
Nonostante ciò, questo film non è per tutti. Se siete fan della commedia classica e non avete mai sentito il bisogno di vedere qualcosa di diverso potete trovare storie che vi piaceranno molto più di questa. Se invece vi piace assaporare le novità e la commedia classica è un po’ che non vi fa più ridere Tolo tolo è il film che fa per voi.
Amida Agalliu