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Un 2020 davvero interessante, parola di CineUni!

77th Golden Globes 2020: grandi nomi, per grandi responsabilità (verso il pubblico) 

In questo ultimo Giovedì Gnius dell’anno, non possiamo che prepararci agli ormai imminenti Golden Globes, i più ambiti premi della critica cinematografica/seriale, che si terranno nella loro 77° edizione al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles il prossimo 5 Gennaio (in Italia nella notte tra il 6 e il 7 a partire dall’ 1.00 a.m.). Stando alle nomination ormai note a tutti, ci sarà battaglia serrata della maggior parte delle categorie. Il 2020 è stato l’anno delle piattaforme streaming (ultima, Apple TV) e di Disney al punto da ricevere ben tre nomination per Miglior Cartoon, tra sequel e remake (vedi Toy Story 4, Frozen 2 e The Lion King). Recentemente, poi , anche un tempo fatto di polemiche e ibridazioni tra autorialità e prodotto di consumo: abbiamo visto registi e attori dell’una che si sono reciprocamente rimessi in gioco nei territori dell’altro. 

A fare incetta di candidature è il dramma familiare di A Marriage Story di Noah Baumbach (ben sei); The Irishman e Once Upon a Time in Hollywood (a pari merito con cinque) dividendosi tra Miglior Sceneggiatura, Miglior Attore non Protagonista e Regia (Scorsese e Tarantino). Quest’ultima categoria ci riserverà non pochi colpi di scena dato che oltre ai già citati registi troveremo Sam Mendes (con 1917), la pellicola-rivelazione di Todd Phillips (Joker) e Bong Joon-Ho per Parasite (Palma d’Oro a Cannes, che gareggia insieme a Dolor Y Gloria di Almodòvar come Miglior Film Straniero). L’ Italia ne esce con le ossa rotte: nessuna menzione per Bellocchio (Il Traditore) e il Banchiere Anarchico di Giulio Base; emblematica anche l’esclusione di Roman Polanski (con lo storico L’Ufficiale e la Spia).

Le quote azzurre di quest’ anno sono di altissimo livello, vediamo contendersi Christian Bale, Adam Driver, Joaquin Phoenix, Jonathan Pryce, Antonio Banderas (per Miglior Attore Drammatico); Tom Hanks (anche premio alla carriera), Anthony Hopkins, Al Pacino, Joe Pesci e Brad Pitt (per Miglior Attore Non Protagonista). Tutti nomi, questi, per la maggiore presenti nei titoli della prestigiosa categoria di Miglior Film Drammatico: 1917, The Irishman,  Joker, A Marie Age Story, ma anche il delicato The Two Popes, pellicola che racconta del legame tra i due ultimi successori di Pietro, ad opera di Fernando Meirelles, da non confondere con i papi di Sorrentino.

Alcune (gustose) anteprime sotto l’albero

Oltre alle curiosità di sapere chi si aggiudicherà la vittoria, sotto l’albero di Natale sono già presenti altri regali che scarteremo nel corso dell’anno venturo. E se Tarantino saluta il 2019 con l’ormai nota bomba della triennale lavorazione di Kill Bill – Volume 3, la prossima stagione cinematografica ci annuncia titoli e registi da segnare subito in agenda e da tenere caldamente sott’occhio. 
L’Italia fa da apripista a Gennaio con Tolo Tolo di Checco Zalone, ma anche con quello che sarà un controverso titolo, Hammamet di Gianni Amelio; a completare il quadro, il ritorno di Gabriele Muccino (Gli anni più belli, il 13 febbraio). 
Sempre nei primi mesi dell’anno, ci aspetta un altro prequel, questa volta si tratta della fortunata saga tratta dal comic di David Millar, The King’s Man, con Matthew Vaughn dietro la macchina da presa, mentre Will Smith e Martin Lawrence saranno ancora i “ragazzacci” dal grilletto facile che tutti amiamo, in Bad Boys for Life
La primavera comincerà con gli attesissimi No Time to Die il 9 Aprile (Daniel Craig per l’ultima volta nei panni di 007, e con Rami “Mr.Robot” Malek) e Black Widow made by Marvel-Disney (29 aprile). Sempre della Disney un nuovo titolo remake live-action con Mulan, pronta a combattere per il suo popolo dal 26 marzo.

La seconda parte dell’anno vedrà inoltre protagonisti due registi da cui ci aspettiamo molto: Gabriele Mainetti, che dopo il grande successo di Lo chiamavano Jeeg Robot, continua a raccontare storie metropolitane attingendo questa volta non alla cultura manga/anime anni ’70 ma al cinema delle origini, con Freaks Out. Denis Villeneuve, ormai a suo completo agio come sci-fi director, è invece alle prese con un titolo ancora una volta ambizioso e, visti i pregevoli risultati ottenuti in Blade Runner 2049 e Arrival, certamente alla sua portata: Dune, dal ciclo di romanzi cult di Frank Herbert (non prima di Novembre).

Con queste gustosissime anteprime, auguriamo un sereno e gioioso Natale e inizio di anno nuovo a tutti voi. Un anno di cinema e di storie che ci faranno ancora sognare insieme!

Passo E Chiudo
Guglielmo Ercole De Simone