Si spegne una delle più grandi dive che l’Italia possa vantare. Gina Lollobrigida aveva novantacinque anni e nel corso della sua carriera aveva raggiunto un successo internazionale, arricchendo in modo indimenticabile il mondo del cinema. I funerali si sono svolti giovedì 19 gennaio alle 12.30 nella Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo a Roma.
Tra Cinecittà e Hollywood: una carriera da diva
Testimone di una carriera lunghissima, iniziata poco più che adolescente nei fotoromanzi sotto pseudonimo di Diana Loris per fronteggiare le spese di studi all’Istituto di Belle Arti. Nel 1947 si classificò terza al concorso di Miss Italia: tra le sue aspirazioni “fare qualcosa di serio con le sue capacità”. Capacità che Gina Lollobrigida esprime al massimo attraverso il cinema. Nel 1953 interpreta assieme a Vittorio De Sica il personaggio che la consacrerà: la bersagliera nel capolavoro del neorealismo rosa Pane, amore e fantasia.
Un Golden Globe, sette David di Donatello, due Nastri d’argento a coronarla insieme alla nomina come Cavaliere della Repubblica e a una stella sulla Walk of Fame di Los Angeles. Negli ultimi anni, l’attrice si era dedicata alla fotografia, all’arte e alla politica. Con la sua scomparsa la nazione perde una diva di fama planetaria che ha arricchito in modo indimenticabile la storia del cinema italiano. Per omaggiarla, ecco una lista di film iconici che la vedono protagonista.
La romana (1954)
Film diretto da Luigi Zampa e tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia. Gina Lollobrigida è Adriana, una donna incoraggiata dalla madre ad entrare nel mondo dell’arte posando come modella senza veli, che finisce per diventare una delle prostitute più costose e desiderate di tutta Italia.
La donna più bella del mondo (1955)
Film drammatico diretto da Robert Leonard che ripercorre la storia della leggendaria cantante Lina Cavalieri. Dalle prime rappresentazioni di stornelli e canzonette in piccoli teatri di provincia, all’affermazione come celebre cantante lirica nel ruolo di protagonista, Gina Lollobrigida usa la propria voce sia quando canta le canzonette del café chantant che nelle arie di opera; una scelta che l’ha portata ad aggiudicarsi il David per l’interpretazione. Assieme a lei, un carismatico Vittorio Gassman. La donna più bella del mondo detiene ad oggi il decimo posto nella classifica dei film italiani più visti di sempre con 12 592 231 spettatori paganti secondo la classifica movieplayer del 2016.
Notre-Dame de Paris (1956)
Notre-Dame de Paris, distribuito in Italia come Il gobbo della cattedrale è la prima trasposizione cinematografica a colori dell’omonimo romanzo di Victor Hugo e forse la più fedele. Diretto da Jean Delannoy e co-prodotto tra Francia e Italia, il film vede Anthony Quinn nel ruolo di Quasimodo e Gina Lollobrigida nel ruolo di Esmeralda.
Torna a settembre (1961)
Con questo film, la bersagliera si sposta a Hollywood, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama internazionale. Torna a settembre (Come September) è una commedia romantica diretta da Robert Mulligan con Rock Hudson e una giovanissima Sandra Dee. La storia narra le vicende del miliardario americano, Robert Talbot, che è solito trascorrere il mese di settembre nella sua lussuosissima villa vicino Firenze in compagnia di Lisa, una ragazza romana. Un anno rientra prima e scopre che il maggiordomo usa la sua villa come un albergo durante la sua assenza e che Lisa stava preparando le nozze con Spencer, un inglese distinto e più affidabile del milionario.
Pane amore e fantasia (1953)
Il film che consacra l’immagine di Gina Lollobrigida come icona e diva del cinema italiano. L’attrice italiana è Maria, soprannominata “la Bersagliera”, una ragazza che sa difendersi dagli ammiratori troppo audaci. Vive in un piccolo paese in cui è appena giunto il nuovo maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto che fa la sua conoscenza. L’interpretazione le è valsa un Nastro d’argento come miglior attrice protagonista, per la sua irriverenza e spontaneità.
La bersagliera del cinema italiano vivrà per sempre nei film che la vedono protagonista, nelle sue interpretazioni per niente costruite e nella sua voglia di fare, con la consapevolezza che “chi non fa niente invecchia prima”. Ciao Gina!
Miriam Russo