Musica e cinema sono solo in apparenza due dimensioni incompatibili. Da quando la musica è entrata nei film, tra gli anni Venti e Trenta, il legame tra le due è diventato indissolubile. Oggi pare strano pensare a un film senza una colonna sonora che lo accompagni. E quando un film prova a raccontare la musica nascono emozioni nuove nello spettatore. La rassegna tematica di questo mese è dedicata proprio ai film musicali. E oggi parliamo di una pellicola che ha saputo narrare non solo l’essenza della musica ma anche il cuore e l’anima del suo protagonista: Johnny Cash.
Il film è Walk the line – Quando l’amore brucia l’anima. Si tratta della vita, musicale e privata, di Johnny Cash, e della sua storia d’amore con la cantante June Carter. Uscito nel 2005, e diretto da James Mangold (Le Mans 66, e Logan – the wolverine), il film ha ottenuto tre Golden globe, e cinque nomination agli Oscar 2006, vincendo quello per la migliore attrice protagonista a Reese Witherspoon (June Carter). Il vero volto di questo film, tuttavia, è quello serioso ed enigmatico di Joaquin Phoenix, che interpreta Cash.
Dal successo alla redenzione: la vita di Johnny Cash
Attraverso un ampio flashback, durante il concerto del 1968 alla prigione di Folsom in California, il film ripercorre i momenti più importanti della vita di Johnny Cash. Il rapporto con il padre e con il fratello, la passione per la musica e infine il successo, tra gli anni Cinquanta e la fine degli anni Sessanta. Un cammino fatto di eccessi e di sbagli, e un percorso di redenzione. Ed è proprio lungo la strada verso la fama che Johnny incontra la cantante country June Carter. Prima amica poi compagna, ha affrontato insieme a lui i momenti più difficili della sua vita.
Phoenix e Witherspoon: talento e sintonia
Quando Joaquin Phoenix sale sul palco e inizia a cantare non è più Joaquin Phoenix. È Johnny Cash. Con i gesti, le movenze e anche il sudore. Una leggenda della storia della musica americana, che ha saputo raccontare nei suoi brani i drammi delle persone comuni. Phoenix è dir poco straordinario in questo film. Si esibisce con la chitarra e canta per noi, il suo pubblico silenzioso oltre lo schermo, facendoci conoscere l’anima e il cuore di Cash. Una persona come tante, scalfita da molte sofferenze, ma anche infiammata dalla passione e dall’amore.
Attraverso la complicità con Reese Witherspoon, che qui è la dolce e risoluta June Carter, anche noi veniamo sfiorati da questi sentimenti. Perchè i due attori dimostrano, oltre a un immenso talento personale, una perfetta sintonia e rappresentano con fedeltà quell’amore tanto turbolento tra Johnny e June. Un amore che non è per tutti, da quello della famiglia che lo reclama, a quello per la musica che non è mai abbastanza per essere in testa alle classifiche, fino a quello che lo salva dall’abisso della disperazione. Questo è l’amore che James Mangold decide di raccontare in Walk the line: non la semplice biografia di un mito, ma la storia di una vita qualunque, fatta di sbagli e cadute. E di quell’amore che brucia l’anima, che sconvolge e che salva la vita.
Folsom prison blues e I walk the line: la musica che salva le persone
“When I was just a baby, my mama told me, son
Always be a good boy, don’t ever play with guns
But I shot a man in Reno, just to watch him die
When I hear that whistle blowin’, I hang my head and cry.”
Quando nel film Joaquin Phoenix inizia a cantare questa canzone, Folsom prison blues, è davanti al produttore discografico che l’ha appena rifiutato. Gli ha dunque chiesto di suonare un altro pezzo, il brano con cui vorrebbe essere ricordato appena prima di morire.
“Una canzone per dire al Signore che cosa ne pensa del tempo che ha passato qui sulla Terra, una canzone che riassuma ciò che lei è stato.”
Una canzone vera, reale che faccia capire cosa sente realmente perché questa è la musica che salva le persone. Ed è proprio questa l’essenza della musica e di tutta la storia. Nelle canzoni che ascoltiamo durante il film c’è tutta la vita di Cash: dallo sguardo sprezzante del padre che non ha mai creduto in lui, alla corsa disperata per raggiungere sua moglie che se ne sta andando con le figlie, fino alle serate di baldoria insieme ad Elvis Presley, a base di alcool e droghe. Un sound “costante come un treno, tagliente come un rasoio”, a tratti straziante come l’esistenza di Johnny.
“As sure as night is dark and day is light
I keep you on my mind both day and night
And happiness I’ve known proves that it’s right
Because you’re mine, I walk the line.”
Quest’altro brano racchiude invece un altro aspetto fondamentale del film e della vita di Cash: il significato dell’amore per June Carter. Non si può dire sia stata la classica storia d’amore tra due star della musica, ma è sicuramente quella che ha più emozionato e tenuto col fiato sospeso fino alla fine. Così, I walk the line, non solo dà il titolo a questo film ma spiega anche quanto possa essere profondo l’amore. June Carter era la cantante che Johnny ascoltava fin da bambino, appiccicato alla radio nonostante i rimproveri del padre. Ed è la sola che abbia saputo stargli accanto e salvarlo quando i sensi di colpa del passato e gli eccessi lo hanno trascinato nel baratro.
L’immagine che il film ricostruisce di June è quella di una donna determinata, tenace e sincera. Walk the line non è dunque solo un film sulla musica, ma anche sulla vita e sulle seconde possibilità. La sua grandezza sta nel raccontare un mito per quello che era realmente: un ragazzino che non vedeva l’ora di andare a pesca col fratello dopo il lavoro nei campi di cotone, un uomo innamorato della musica che voleva incidere il suo primo disco per pagare l’affitto, uno spirito che si sentiva più vicino ai ladri e ai criminali, e un cantante che indossava sempre un vestito nero.
Silvia Taracchini