Da Non è un Paese per vecchi a Hunger Games, l’attore si racconta al Giffoni 2019
Pantaloni di lino, camicia bianca e cappello modello Capri: si presenta così Woody Harrelson alla 49esima edizione del Giffoni Film Festival. “Il Giffoni è un Festival necessario, come diceva Truffaut” ripete più volte durante la giornata, tra masterclass, conferenze stampa e incontro con i giurati.
L’attore texano esordisce nel 1991con Doc Hollywood – Dottore in carriera e si aggiudica la prima nomination agli Oscar come miglior protagonista nel film Oltre lo scandalo. Tra le prime interpretazioni più conosciute ricordiamo l’intera saga di Hunger Games, Tre Manifesti a Ebbing Missouri, Non è un Paese per vecchi, Radio America, Sette Anime.
“Sono due i film che considero dei punti di svolta fondamentali: Chi non salta bianco è perché è stato il mio primo film da protagonista e sicuramente Assassini nati di Oliver Stone perché ha segnato un rivoluzione nella storia del cinema, un film come mai si era visto prima per linguaggio, montaggio e per le polemiche che suscitò all’epoca” afferma Harrelson, senza nascondere che gli piacerebbe lavorare con Sorrentino, “è uno dei migliori al mondo” dichiara.
La regia lo incuriosisce a tal punto da dirigere nel 2017 la sua prima opera Lost in London, ispirato a una vicenda personale e trasmesso contemporaneamente in 500 cinema americani.
Attesissima la sua interpretazione nel film di guerra Midway, di Roland Emmerich, in uscita nelle sale americane a novembre, in cui interpreterà l’Ammiraglio Chester Nimitz. “Il film ripercorre l’epica battaglia delle Midway durante la Seconda Guerra Mondiale in cui la Marina degli Stati Uniti respinse l’attacco giapponese dando una svolta decisiva nella guerra nel Pacifico” racconta Harrelson.
Tra i progetti futuri, una storia d’amore sul genere slapstick, che sicuramente attira la nostra attenzione.
Miriam Russo