Attraverso un insieme variopinto di usanze laiche e religiose, il Natale portoghese unisce il passato e il presente della nazione, mostrando ogni anno tanto gli aspetti più tradizionali della sua cultura, quanto quelli della sua storia più recente.
Il Natale cristiano
Come ogni stato europeo mediterraneo, alla base delle celebrazioni portoghesi trova ampio spazio la tradizione cristiano-cattolica. Questa, infatti, caratterizza le feste portoghesi fin dal 29 novembre, giorno in cui viene celebrato San Nicola, il santo a cui si sarebbe ispirata la figura laica e commerciale di Babbo Natale: essendo San Nicola l’originale Pai Natal, il giorno della sua festa nella città di Guimarães viene addobbato un gigantesco albero, il pinheiro, seguendo una preparazione che ha inizio addirittura all’alba: migliaia di persone, provenienti da tutto il Portogallo, si riuniscono per tagliare un pino che abbia delle ragguardevoli dimensioni, per poi trasportarlo in città su dei carri trainati da tori, e infine addobbarlo. La creazione del pinheiro risulta essere una vera e propria processione, accompagnata da canti e dal suono incessante dei tamburi.
La geografia del Natale portoghese
Nei paesi tradizionali dell’area centrale e orientale, la Vigilia di Natale è celebrata attraverso la fogueira do galo (lett. falò del gallo), un enorme falò che arde grazie alla legna tagliata e trasportata dai giovani ragazzi del luogo. Secondo la tradizione, il fuoco verrebbe appiccato con l’idea di ardere per tutta la notte, così da augurare un felice e caldo Natale anche ai meno fortunati e ai senzatetto. Tuttavia, la fogueira ha inizio solamente a partire dalla mezzanotte, rigorosamente dopo l’immancabile missa do galo, ovvero il corrispettivo portoghese della messa della Vigilia: leggenda vuole che la messa debba il suo nome ad un gallo che avrebbe cantato durante la nascita del Bambin Gesù.
Terminata la celebrazione della messa, le famiglie portoghesi trascorrono il veglione della Vigilia mangiando vari dolci tradizionali, come ad esempio il bolo rei (lett. torta regina, un dolce a forma di ciambella realizzato con frutta candita rappresentante la simbologia dei Re Magi: oro, incenso e mirra), senza ovviamente rinunciare al porto, il celebre vino portoghese realizzato con le viticolture della valle del Douro e conservato nelle cantine della città di Oporto, da cui il vino prende il suo nome.
Il giorno della Vigilia
A questo punto, per i bambini non resta che attendere la mattina seguente, dato che anche in Portogallo è proprio tra la notte della Vigilia e la mattina di Natale che avviene la consegna dei doni da parte del Pai Natal. Tuttavia, pare che in alcune regioni dell’Est del Portogallo abbia deciso di farsi aiutare; secondo la tradizione, non sarebbe infatti lui a consegnare i regali ai bambini bravi, ma direttamente il menino Jesus! Una volta scartati i regali, è il momento di celebrare il pranzo di Natale, solitamente a base di alcuni piatti tipici della cucina portoghese, come il tacchino arrosto, il bacalhau (baccalà) lesso al forno e le broas de mel.
I presepi (non così tanto) tradizionali
Se durante il periodo delle feste vi troviate a Lisbona, è probabile che il vostro itinerario sia ricco di molti presepi cristiani da visitare. Immancabile per i visitatori è sicuramente il presepe monumentale della Basilia da Estrela, realizzato da Machado de Castro con più di 500 pezzi originali, nonché il primo presepe cittadino ad incorporare l’iconografia dei Tre Magi. Se invece voleste vivere un’esperienza immersiva, a Braga potreste ammirare il presepe vivente più grande d’Europa, realizzato ogni anno all’interno della parrocchia di Priscos, grazie alla partecipazione di più di 600 comparse: ciascuna edizione differisce dalla precedente per la caratterizzazione tematica, che assicura il rinnovamento dell’immagine del presepe, in modo da non rimanere mai uguale a sé stesso.
Le tradizioni laiche
Sempre a Braga, chi desidera passare una Vigilia lontano dai parenti trova un punto di ritrovo nella Casa das Bananas, locale storico della città dove poter mangiare le piccole ma dolcissime banane di Madeira. La nascita di questa particolare tradizione è relativamente recente, ammontando a circa 40 anni fa: originariamente, la Casa das Bananas era un vero e proprio bananiero, un magazzino dedito alla conservazione e alla vendita delle sole banane.
A fine giornata, non era raro che i proprietari avessero la necessità di smaltire le banane rimaste invendute durante il giorno. Intravedendo l’opportunità di ampliare ulteriormente il giro di clienti, in occasione delle feste i proprietari decisero di distribuire ai Bracanenses (i cittadini di Braga) le banane tagliate a pezzetti. Grazie anche al fatto che al tempo le banane erano un frutto molto più raro rispetto ad oggi, questa usanza ha guadagnato successo molto rapidamente, stabilendosi tra le occasioni imperdibili della tradizione portoghese. Oggi, il consumo dei toquinhos di banana è accompagnato dal moscatel, vino moscato tipico portoghese, e da dei brani musicali suonati con la gaita-de-fole galega, una versione portoghese della zampogna.
Varge: piccola località, tante tradizioni
Se invece durante le feste natalizie vi trovate a Varge, piccola cittadina della regione di Tras-os-Montes, c’è la probabilità che vediate aggirarsi dei ragazzi mascherati da divinità pagane dell’agricoltura con dei costumi decisamente bizzarri. Nel caso, non spaventatevi! Fa tutto parte della tradizionale festa dei carretos, di origine pagana, nata per celebrare il passaggio del solstizio d’inverno e scacciare in questo modo il freddo dell’inverno in vista dell’anno nuovo. L’unica cosa che faranno i carretos sarà cantare delle loas, canzoni satiriche tradizionali che prendono in giro la popolazione locale, non prima di avervi “derubato” di tutti i doni che, gentilmente, avrete preparato per tempo in occasione della loro venuta!
Aiuto! Piovono castagne!
Passato il Natale, il Portogallo celebra Santo Stefano continuando i festeggiamenti natalizi in famiglia. Tuttavia, anche in questo caso il paese non perde occasione di unire festeggiamenti popolari e religiosi: leggenda vuole che, nel XVII° Secolo, un’anziana signora del villaggio di Aldeia Viscosa donò tutta la sua eredità alla chiesa della comunità prima di morire, premurandosi però di far rispettare una condizione: ogni anno, durante le celebrazioni natalizie, si sarebbe dovuto pregare per lei, distribuendo a tutti i cittadini del vino e delle porzioni di castagne… Lanciandole direttamente dal campanile! Questa tradizione è tutt’oggi rispettata durante il Magusto da Velha (lett. “la castagnata dell’anziana”), in cui circa 150 kg di castagne vengono lanciate sulle teste dei cittadini ogni anno. Queste, ovviamente, non sono oggetto di spreco, ma vengono cotte e mangiate, accompagnate da altrettanti 150 litri di vino.
Se siete arrivati in fondo a questa breve panoramica delle pittoresche tradizioni natalizie portoghesi, avrete sicuramente una gran fame dopo aver letto tutte le tradizioni culinarie che il paese conserva: accertandosi di non avere castagne rimaste fra i capelli, la redazione di Europhonica vi augura un caloroso augurio di buone feste!
A cura di Lorenzo Fabbri