Vi siete mai chiesti quanto siano diverse le tradizioni europee e come queste si influenzino l’un l’altra durante le festività? Oggi vi portiamo a Copenaghen, per scoprire curiosità, simboli e usanze di un paese che, secondo uno studio pubblicato dall’UNESCO, può fregiarsi del titolo di Stato più felice del mondo.
Nel decimo anniversario del World Happiness Report, la Danimarca si posiziona seconda in classifica tra i paesi più felici al mondo nel 2022, dopo la Finlandia.
Ma quali sono i fattori presi in esame per stilare questa classifica?
Da un punto di vista economico e sociale, sicuramente il livello di istruzione, il tasso di occupazione e il livello basso di corruzione percepita possono essere considerati emblema di un modello di stato sociale che offre ai suoi cittadini servizi dinamici, nonché incentivi per l’istruzione, sussidi finanziari per le giovani coppie e sovvenzioni all’infanzia.
La fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni pubbliche e nella comunità di appartenenza è rappresentativa della posizione che occupa la Danimarca in questa classifica. Il modello di stato danese mette a disposizione per i suoi cittadini anche un’assistenza sanitaria senza costi, sovvenzioni garantite agli studenti per coprire le spese durante gli studi e un’aspettativa di vita sostanzialmente sana.
Inoltre, la Danimarca ha un senso di responsabilità sociale condivisa molto importante. I residenti pagano alcune delle tasse più alte del mondo, eppure la gran parte della popolazione danese sostiene di trovare giovamento nel pagamento, di queste considerevoli tasse proprio per i servizi che ricevono in cambio.
Un paese, quello della Danimarca, dove il cuneo fiscale è più leggero e l’evasione fiscale quasi inesistente.
Il Natale Danese
Riconosciuta come religione ufficiale quella evangelico-luterana, altresì chiamato Chiesa di Danimarca o Chiesa del popolo danese (Den Danske Folkekirke), lo Stato danese garantisce la libertà religiosa.
Il termine utilizzato in Danimarca per indicare il Natale è Jul, così come in Norvegia e in Svezia. Come nella maggior parte dei paesi europei, la sera della Vigilia viene allestito un cenone seguito dall’apertura dei regali a tarda notte. Tenendosi per mano, le persone ballano e cantano girando intorno all’albero di Natale. E l’albero di Natale è sicuramente poco convenzionale: l’abete, infatti, viene tagliato autonomamente giorni prima dalle persone nel bosco e decorato con candele vere. Le candele sono una componente imprescindibile per portare onore all’hygge natalizia: sono ventiquattro, proprio come i giorni dell’Avvento.
Inoltre, durante tutto il periodo dell’Avvento, dal 1° al 24 dicembre, i canali della televisione danese trasmettono un programma intitolato propriamente “Calendario dell’Avvento” (Julekalender), in cui vanno in scena spettacoli di marionette o vengono raccontate delle fiabe per bambini.
L’Hyggie
Ma che cos’è esattamente l’hyggie?
Diventato d’emblée in tutto il mondo, letteralmente viene tradotto con i termini calore e intimità, ma la parola hyggie fa riferimento ad un significato molto più profondo.
L’espressione deriva dal benessere in norvegese antico. Comparso per la prima volta in un testo danese alla fine del XVIII secolo, ha preso spazio nella lingua locale per descrivere un’atmosfera comoda e confortevole, come per esempio sono i salotti di casa durante la celebrazione delle festività natalizie.
Luciadag
Paese d’appartenenza del personaggio di fantasia Amleto (ispirato dal mito danese del principe vichingo Amled dello Jutland), che dà il titolo alla tragedia di William Shakespeare, la Danimarca commemora da secoli il giorno di Santa Lucia o anche Luciadag il 13 Dicembre di ogni anno.
Il primo Luciadag venne celebrato nel 1944, dopo la fine dell’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale. La giornata viene festeggiata tra solenni processioni sul kaykak lungo il canale di Nyhavn, conattraverso celebrazioni nelle chiese e recite nelle scuole. Una ragazza vestita di bianco, alla guida di un corteo di donne che indossano anch’esse abiti bianchi e corone di candele tra i capelli, cantando portano simbolicamente luce al Paese.
A dicembre le giornate sono più buie, ecco perché la leggenda della signora vestita di bianco ha un compito così peculiare.
Hans Christian Andersen
Il Natale danese materializza vecchi ricordi di immagini fiabesche che ci hanno sempre fatto sognare sin da bambini, come le fiabe di Natale del famoso scrittore danese H. C. Andersen.
Le Fiabe (Eventyr og Historier), conosciute anche come Fiabe e storie, sono una raccolta delle storie di Hans Christian Andersen. L’autore e poeta danese ha scritto nel corso della sua vita un totale di 156 fiabe, pubblicate tra il 1835 e il 1872, tradotte poi in più di 80 lingue. Tra queste vi sono le storie più popolari, quali Il brutto anatroccolo, La regina delle nevi e La piccola fiammiferaia.
Inoltre per omaggiare l’autore in questione, nel 1956 è stato istituito il Premio Hans Christian Andersen destinato alla premiazione dei migliori scrittori di narrativa giovanile.
J-Dag
Ma come dare inizio alle danze in questo periodo natalizio/hyggie?
J-dag è l’abbreviazione di Julebrygsdag ovvero il giorno “della birra di Natale”: una giornata creata ad hoc dal birrificio danese Tuborg nel lontano 1990, per sponsorizzare la sua birra tipica del periodo natalizio. Il J-dag inizia alle ore 20:59 del primo venerdì di novembre e in quell’occasione gli autoctoni danesi si ritrovano nei pub del Paese a festeggiare l’arrivo del Natale.
Julemand e Nisser
Bevendo la Julebryg, la birra di Natale, e mangiando la Kransekage, il tipico dolce danese di marzapane a forma di cornucopia conaccompagnato da decorazioni di zucchero, le persone attendono l’arrivo dello Julemand, ovvero il Babbo Natale danese, e dei suoi fedeli aiutanti nisser. Quest’ultimi sono dei folletti, per la maggior parte associati al folklore scandinavo e che si possono trovare ovunque, dalle vetrine dei negozi, ai davanzali delle finestre, passando sui muri delle case appesi alle cornici dei quadri che si tengono con la punta delle dita.
I nisser sono protagonisti di molti canti natalizi. Tra questi menzione speciale va a Dejlig er den himmel blå scritto nel 1810 da Nicolai Frederik Severin Grundtvig, un tradizionale canto natalizio di carattere religioso che racconta della Nascita di Gesù e dell’arrivo a Betlemme dei Re Magi.
Francobolli natalizi
Nel 1904 in Danimarca vennero ideati dal direttore delle poste Einar Holbøll, dei francobolli di Natale a sostegno della ricerca contro la tubercolosi. Il primo emesso dalla filatelia dello stato raffigurava la regina Luisa e riportava le parole “Buon Natale”.
Durante il periodo natalizio le poste danesi emettono il francobollo di natale per festeggiare l’onomastico e i Danesi scrivono ai propri cari delle lettere di auguri che vengono poi spedite con questa affrancatura.
Introdotti successivamente anche negli Stati Uniti, l’iniziativa sostiene oggi la American Lung Association, associazione che tocca direttamente più di 20 milioni di americani ogni anno, supportando progetti alla ricerca di cure per le malattie polmonari.
Il Capodanno in Danimarca
Se avete deciso di festeggiare il Capodanno in Danimarca, sicuramente dovete sapere che la tradizione vuole che le persone stiano in piedi su una sedia poco prima della mezzanotte, pronti ad accogliere il nuovo anno. Si dice sia La consuetudine affermerebbe che è necessario farlo per non rischiare di iniziare un anno poco fortunato, ma che in verità la sventura sarebbe quella di cadere di faccia mentre si salta letteralmente dalla sedia.
Non mi resta che augurarvi Godt Nytår e God Jul og Godt Nytår!