Perché la pandemia colpisce soprattutto le donne?

Presentato a Bruxelles il Gender Equality Index 2021.
E no, non siamo sulla buona strada. 

«Piccoli miglioramenti, a fronte di grandi perdite». È così che Carlien Scheele, Direttrice di EIGE, l’Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere, sintetizza lo stato attuale della parità di genere in Europa. 

L’Indice UE sull’Uguaglianza di Genere nel 2021, presentato ieri al termine della Gender Equality Week al Parlamento Europeo, rivela dati ben poco confortanti.

Utilizzando una scala da 1 a 100, in cui 1 corrisponde alla disparità totale e 100 alla parità totale, l’UE si colloca a quota 68, avanzando di soli 0.6 punti rispetto all’anno precedente. 

Il punteggio finale prende in considerazione sei aree tematiche: lavoro, denaro, conoscenza e istruzione, tempo, potere e, infine, salute. A ciò, si aggiungono indicatori su età, condizione socio-economica, paese di nascita e livello di istruzione. 

Tra gli Stati Membri, in cima alla classifica troviamo Svezia (con 83.9 punti), Danimarca (77.8) e Paesi Bassi, che con 75.9 punti scalzano la Francia dalla terza posizione ricoperta nel 2020. La maglia nera spetta invece a Romania (54.5), Ungheria (53.4) e Grecia (52.5). 

Con 63.8 punti, l’Italia conserva il quattordicesimo posto della scorsa edizione, registrando un lieve innalzamento dello 0.3.
I punteggi più alti del Belpaese si registrano negli ambiti della salute e del denaro; il tasso di crescita più pronunciato, invece, è quello relativo all’accesso a posizioni di potere: quote legislative per una maggiore presenza femminile in politica e nei consigli di amministrazione aziendali hanno fatto si che più donne entrassero a far parte dei processi decisionali.

Strada tutt’altro che in discesa, dato che alle ultime Elezioni Amministrative, su 145 candidati sindaco nelle 17 città capoluogo di regioni a statuto ordinario, soltanto 25 erano donne

Eppure, l’area in cui l’Italia registra il peggior risultato (-2.9 punti) è quello della conoscenza e istruzione.
Il gender gap si fa sentire prevalentemente nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) in ambito universitario: un mondo a trazione prevalentemente maschile, in cui pesa la mancanza di politiche attive che ne incentivino la partecipazione femminile. 

Il bilancio finale è che sia in Italia che nell’Unione Europea l’uguaglianza di genere avanzi più lentamente del dovuto. La pandemia, insieme al salute, uno dei focus dell’edizione 2021, ha esacerbato divari pre-esistenti nell’arco di tutte le aree tematiche analizzate.

Dati Eurostat, citati nel report, rimarcano come le donne rappresentino l’88% degli addetti alla cura della persona, l’84% di colf e badanti, il 73% degli operatori dell’istruzione e il 72% dei professionisti della sanità a livello UE. 

Le donne europee, dunque, non soltanto sono state maggiormente esposte e colpite dal Covid-19 ma ne hanno pagato anche il prezzo più alto.

Oltre ad un calo dell’occupazione femminile in seguito ai lockdown, chiusura delle scuole e smart working hanno portato a una distribuzione ancora più iniqua del tempo dedicato alla cura dei figli e al lavoro domestico non retribuito nelle coppie con figli, con impatti ancora più significativi nel caso delle madri single. 

E se per analizzare le conseguenze del post-Covid, dai dati definitivi sulla salute mentale ai numeri sulla violenza domestica, bisognerà attendere la fine dell’emergenza sanitaria, la pandemia rischia davvero di diventare una she-cession, ovvero una recessione tutta o prevalentemente al femminile. 

Proprio su questi punti verterà l’edizione 2022 del Gender Equality Index, con una nota dolente: l’assenza di indicatori sulla violenza di genere a causa della mancanza di un database europeo sul tema, proprio quando i femminicidi sono in aumento. 

Dati relativi all’Italia e diffusi dal Viminale, registrano un incremento del +4% rispetto all’anno precedente delle vittime di omicidio di genere femminile tra il 1 Gennaio e il 24 Ottobre, 2021.
Tra i 233 omicidi commessi, 96 hanno come vittime donne, di cui 82 uccise in ambito familiare o affettivo. Tra queste, 57 sono state uccise per mano dell’attuale o ex partner. 

Il Gender Equality Index è consultabile e scaricabile online sul sito di EIGE: https://eige.europa.eu/gender-equality-index/2021

Da Bruxelles, Daniela Floris

Photo Credit: Gender Equality Week 2021 © European Union (2021) – European Parliament