Immigrazione e libertà d’espressione ai confini orientali dell’Europa
Nelle ultime settimane, Polonia e Bielorussia sono balzate al centro delle cronache, sia locali che internazionali. Il motivo? La situazione che i migranti si trovano a dover affrontare lungo il confine che separa i due stati.
Il costante aumento del numero di migranti lungo il confine con la Bielorussia ha costretto le autorità locali a decretare una situazione di “stato d’emergenza frontaliero”.
In particolare, il governo polacco ha statuito al fine di proteggere e preservare la sicurezza nazionale, prevedendo tra le misure anche il divieto di accesso all’area a tutti i giornalisti, attivisti o membri delle ONG europee umanitarie.
E l’Unione Europea che cosa sta facendo?
Al momento il quadro è molto complicato e l’UE sta facendo il possibile per monitorare più da vicino la situazione.
Pur essendo difficile accedere all’area di confine tra Polonia e BIelorussia, nei giorni scorsi una delegazione di eurodeputati è riuscita ad osservare da vicino la situazione, accertando le drammaticità che i migranti sono costretti quotidianamente ad affrontare, tra condizioni climatiche avverse e condizioni di vita al di sotto degli standard europei comuni.
Gli unici strumenti giuridici a disposizione dell’Unione Europea per la tutela della libertà di stampa ed espressione sono l’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e l’articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del diritto alla libertà d’espressione, l’Assemblea Generale dell’ONU nel 1993 ha istituito la Giornata Mondiale della libertà di stampa, celebrata ogni 3 maggio.
Ciononostante, questi riferimenti normativi non sembrano essere sufficienti.
Una situazione difficile ed allarmante, che non dovrebbe lasciare nessuno indifferente: riusciranno gli Stati membri e le Istituzioni Europee ad invertire la rotta, tutelando ed assicurando il diritto ad una buona e corretta informazione su quanto sta accadendo?
A cura di Lorenzo Onisto




