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Povia: il cantautore che continua a fare “oooh”

Nel 2006 ha creato un vero e proprio evento mediatico e musicale presentando, fuori concorso, il suo brano durante il Festival di Sanremo. I Bambini fanno Oooh è diventato subito un inno alla spensieratezza e ad un approccio naiv alla vita. Da allora Giuseppe Povia ha presentato altri brani la cui tematica ha sempre fatto discutere e, a volte, sorridere. Ultimamente con i social “ci mette la faccia” e commenta gli eventi del momento oltre ai suoi nuovi progetti musicali. A RadUni Musica ci è sembrato il personaggio perfetto per inaugurare una nuova rubrica, che punti i riflettori su quegli argomenti, controversi o scontati, che spesso ci piace ignorare: UnPOPular Opinion.

1. Partiamo leggeri, se Povia dovesse descrivere Povia come lo definirebbe?

Nella vita Povia è uno normale che va a fare la spesa, va a prendere le bimbe a scuola, fa da mangiare e si veste con le prime cose che capitano. Nel lavoro sono un cantautore che cerca di descrivere gli aspetti del mondo e della società senza ipocrisia e senza peli né sulla pancia né sulla lingua.

2. Quando hai deciso di autoprodurti e cantare in libertà?

Da sempre. Poi è logico che quando si apre qualche porta si fanno tutti vivi e quando si chiude spariscono ma sono sempre stato manager di me stesso, con pro e contro.

3. Quali canzoni hanno dato più grane, Luca era gay o altre?

Tutte le canzoni sociali perché aprono un dibattito e possono creare divisione. “Luca era gay”, a distanza di 11 anni, mi crea ancora qualche fastidio. Quello che voglio dire però è che quando su qualunque tema non ci si trova d’accordo, ricordiamoci che siamo in democrazia, tu della tua io della mia.

4. Rapporto con Sanremo: da “i bambini fanno oh” alle contestazioni, oggi guarderesti Sanremo?

Sanremo è il festival che mi ha lanciato e ci tornerei ogni anno. Se però non c’è Povia, allora non lo guardo perché soffro ;D

5. Cosa pensi del mondo dello spettacolo? Qual è il più grande taboo su cui ancora oggi un artista deve tacere?

Per me chi gravita nel mondo dello spettacolo deve assumere l’atteggiamento del quieto vivere e cercare di non scontentare nessuno per non crearsi antipatie. Così però si reprime quello che si pensa davvero e spesso non è bello.
Le mie bimbe devono sapere che a volte bisogna esporsi per far valere le idee e rischiare. Solo chi rischia è libero.

6. Cosa ne pensi della trap e dei talent, che consigli daresti a chi vuole affacciarsi ora alla musica italiana?

Penso bene di tutta la musica in generale. Se oggi il modo di dare un messaggio è passare attraverso l’elettronica Trap o Drill va bene. Non mi piace quando si danno messaggi a favore della droga o contro le prime istituzioni che sono i genitori e i professori. Mi spiego: non parlo di genitori bastardi o professori incapaci, parlo di quei genitori che, anche se hanno i loro difetti, si fanno il culo per accontentare i figli oppure di quei professori che ci mettono anima e passione per insegnare. Ecco magari nella Trap o nella Drill si potrebbe ogni tanto dare un credito a queste due categorie invece di fare solo i ribelli a forza. Essere rivoluzionari è cosa nobile, non di plastica. Anche dei talent penso bene, ogni palco è perfetto per mettersi in evidenza. 

https://www.youtube.com/watch?v=Ag2jB70lJDk

7. Politicamente sei considerato di destra, ora che pensi del panorama della politica italiana in generale?

Non ho mai avuto tessere di partito ed è curioso che i discorsi delle destre di oggi, un tempo e con dettagli differenti, erano i discorsi delle sinistre. Le mie idee sono per tutti, delle sinistre nostalgiche o delle nuove destre avanguardiste, puoi spostarle dove vuoi ma rimangono sempre le stesse. Del panorama della politica penso poco e niente perché gli Stati vengono controllati dalla finanza mondiale.

8. Rimpianti? Tornando indietro rifaresti tutto quello che hai fatto?

Se avessi un’altra vita, cambierei il 90% delle cose e se a distanza di tempo mi facessero ancora questa domanda, risponderei uguale ;D Non credo a chi dice che rifarebbe tutto ;D

9. Povia 2030, cosa ti aspetti dal futuro?

Il futuro è adesso, molti non afferrano sta cosa.