Aspic Boulevard: retro synthesizer space rock dalla Sicilia

Una bella sorpresa mi è capitata per caso tra le mani in questi giorni. Mi riferisco all’ultimo disco degli Aspic Boulevard, uscito a maggio con un titolo che fornisce già un indizio del suo contenuto: “Memory Recall of a replicant dream“.

Dodici le tracce in cui i synth interagiscono per guidare l’ascoltatore in un viaggio spaziale che sembra provenire da un vecchio film di fantascienza, tra stratificazioni sonore oniriche e cori anni ’60. La caratteristica della band è proprio quella di far convivere elettronica, ambient e suoni vintage grazie a una strumentazione composta di tastiere analogiche, drum machines, registratori a nastro e strane apparecchiature costruite in casa.

 

Il progetto è opera della collaborazione di due fratelli originari di Caltagirone (CT), Alessandro e Marco Barrano, ed è uscito per l’inglese Blow Up Records. Tra riverberi cinematografici e suoni che vengono dallo spazio profondo e dalla psichedelia, l’album è il veicolo perfetto per ingannare il tempo che scorre e insieme navigare nei suoi meandri.

Eulalia Cambria