Manca davvero poco all’inizio del 73° Festival di Sanremo che quest’anno si terrà dal 7 all’11 febbraio al Teatro Ariston nella famosa città ligure. Solamente leggendo i nomi degli artisti in gara, è possibile fin da subito intuire che avremo a che fare con un’edizione molto particolare: sono presenti artisti del calibro di Giorgia, Marco Mengoni, Ultimo e Gianluca Grignani che hanno nulla da invidiare ad ogni altro cantante presente alla competizione di quest’anno, per poi passare ad alcune new entry generali i cui nomi, però, sono tutt’altro che sconosciuti: gli Articolo 31, Paola e Chiara, i Cugini di Campagna. Insomma, si tratta proprio di un’edizione piena di nomi decisamente interessanti.
La questione su cui vorrei però soffermarmi è un’altra, sulla quale molti di voi, per certo, avranno riflettuto almeno una volta, anche involontariamente. È oggettivo che solo la vittoria del Leoncino d’oro possa cambiare quasi radicalmente la carriera dell’artista – che sia in positivo o in negativo – o a volte basta anche solo la partecipazione per fare il salto di qualità? Proviamo a vedere cosa ci dicono le ultime edizioni di Sanremo.
Partendo dai vincitori, due artisti in particolare hanno visto la loro vita cambiare radicalmente dopo la vittoria: Marco Mengoni nel 2013 e Mahmood nel 2019.
Prima della sua partecipazione, tra un cambio di management e una carriera che sembrava ormai destinata a non spiccare il volo, Marco Mengoni non veniva da un periodo positivo. Sanremo poteva diventare o l’ennesima occasione mancata o l’ultima possibilità per esplodere musicalmente. Fortunatamente per lui e per tutti i suoi fan, arrivò una vittoria più che meritata, anche se inaspettata agli albori. Il resto è storia, no? Album multiplatino, tour sold out tra Italia ed Europa, collaborazioni con artisti ed autori di un certo calibro, per poi arrivare addirittura a riempire San Siro l’anno scorso, confermando la sua caratura e il suo essere ormai uno degli artisti più importanti del panorama italiano. La vita di Marco Mengoni con Sanremo a livello musicale – e sicuramente anche a livello personale – è cambiata radicalmente. Vedremo, tra un mese, cosa ci proporrà in questo suo ritorno a Sanremo con Due vite, il suo nuovo singolo.
Per quanto riguarda Mahmood, il percorso è differente. Alessandro – vero nome di Mahmood – è arrivato all’Ariston grazie alla sua vittoria a Sanremo Giovani. Si sa, i giovani che arrivano tra i Big non sempre vengono presi in considerazione o apprezzati a dovere, soprattutto se quasi completamente sconosciuti al grande pubblico, cosa che è accaduta anche con Mahmood. Bastò però la sua prima esibizione per capire che capolavoro ci aveva proposto. Non a caso, Soldi ad oggi è considerata una “canzone spartiacque” per Sanremo, un brano che ha aperto la strada a canzoni che su quel palco, fino a pochi anni prima, sarebbe stato impensabile proporre. Anche qui, come per Mengoni, il resto è storia: tour sold out, una partecipazione all’Eurovision dove sfiora la vittoria e dove riesce a mostrarsi al pubblico europeo, venendo fin da subito apprezzato e una successiva partecipazione e vittoria a Sanremo nel 2021 in coppia con Blanco.
L’esempio che invece ci mostra l’altra parte della medaglia e che più salta all’occhio di tutti, soprattutto perché accaduta proprio l’anno scorso, è il fenomeno di Tananai. Alberto – vero nome di Tananai – alla sua prima partecipazione al Festival proprio l’anno scorso non ha di certo brillato, arrivando ultimo. Apparentemente, quindi, un disastro. Eppure, il nostro caro Tananai ha utilizzato la sua autoironia in modo perfetto, festeggiando questo “traguardo” con un video su Instagram, diventando di lì a poco un idolo della rete. I suoi modi maldestri e il suo essere scanzonato hanno catturato i più giovani che, presi da questo suo modo di essere, si sono subito affezionati. Sesso occasionale spopola su Spotify e TikTok, i suoi followers crescono a vista d’occhio e iniziano ad arrivare anche i primi traguardi discografici. Nonostante l’ultimo posto in classifica, Tananai ha ricevuto una consacrazione più che unica da parte del pubblico, rendendolo uno degli artisti più ascoltati del 2022. Ed ora, non ci resta che attendere e vedere cosa ci proporrà durante questa nuova edizione di Sanremo con il suo nuovo brano Tango.
Insomma, è innegabile che vincere Sanremo aiuti la carriera di un artista a decollare, ma è altrettanto innegabile che, anche se non si porta a casa il Leoncino d’oro, non vuol dire che è stato tutto un completo disastro; bisogna cavalcare l’onda mediatica e sfruttare i riflettori per farsi conoscere e apprezzare, proprio come ha fatto Tananai. Con la speranza che tutti i partecipanti possano avere un seguito e una carriera come gli artisti sopracitati – vittoria o non vittoria – vi auguro un buon Sanremo!
A cura di: Adrian Caporrella