Contraddistinguersi con semplicità e in intimità: Nicolaj Serjotti e i suoi Sbagli

Dopo il disco d’esordio Milano 7 a fine 2020 e l’uscita del singolo 110L a metà gennaio, Nicolaj Serjotti è tornato con il secondo pezzo del puzzle che andrà a costruire il suo nuovo disco ???? che uscirà in sei episodi entro maggio di quest’anno. Il nuovo singolo dell’artista milanese, classe 1998, si intitola Sbagli ed è stato pubblicato per La Tempesta Dischi.

Prodotto da Fight Pausa e Riva, il brano nasce con una base rap, nonostante presenti una vena elettronica e una forte componente melodica che esce fuori dagli schemi musicali che si sentono nella scena in cui Nicolaj sta cercando di imporsi con intelligenza. L’attenzione cade subito sulle percussioni frammentate e accompagnate da sintetizzatori che regalano al pezzo un’atmosfera rilassante e quasi retrò.

Anche da questo è facilmente intuibile come il giovane artista, anche con la sua voce a tratti sussurrata e timorosa, sia una novità nella scena rap italiana, piena di beat con dei bmp elevati, testi esplosivi e voci piene di autotune e rabbia a volte ingiustificata, dove ogni canzone suona uguale all’altra in un modo o in un altro. Insomma, può diventare uno dei precursori di un cambiamento – o di una nuova scuola – a livello musicale che potrebbe portare questo genere all’attenzione di un pubblico lontano da questo ambiente e che, pieno di pregiudizi, mai penserebbe di approfondire ciò che circonda e che caratterizza il mondo del rap italiano, comprese le nuove leve come Nicolaj.

In Sbagli si parla con spensieratezza della realtà che affronta personalmente il cantautore e le sue relative contraddizioni, tra romanticismo e disillusione. È certamente uno dei suoi brani più intimi, dove anche la timidezza e la paura fanno da padrone, soprattutto nella seconda strofa dove i pensieri più profondi vengono buttati giù con semplici, ripetitive ma intense frasi, passando dall’ammissione dei sensi di colpa (“Ho speso quasi metà dei miei migliori anni su questo pianeta a commettere sbagli / Se ripenso ai miei sbagli per almeno tre quarti vorrei dimenticarli”) ad alcune confessioni su situazioni che non lo fanno vivere con serenità e spensieratezza (“Mi chiedo come sto ti dirò che mi sto divertendo / Vorrei un po’ più tempo per perdere tempo / Cerco me stesso dentro le parole degli altri”).

Adrian Caporrella