I Deep Valley Blues sono un gruppo calabrese di stoner metal fra i più solidi e potenti fra quelli in circolazione.
Il progetto Deep Valley Blues nasce a Catanzaro (Calabria) nel 2016 dalla voglia di due irrequieti musicisti, Umberto Arena (ex-Bad Trip) e Giandomenico Sestito (Dripping Sin). I due, desiderosi di sfondare timpani, dopo diversi cambiamenti di line up, reclutano due vecchie conoscenze, Giorgio Faini e Alessandro Morrone, già conosciuti per la militanza in gruppi come Amorphead ed Emily Witch. Il suono della band affonda le proprie radici in sonorità che oscillano tra pesanti venature Sludge/Stoner e ritmi Blues/Southern, arricchite da una forte componente psichedelica.
La band è lieta di annunciare la collaborazione con l’etichetta Swamp Records, che pubblicherà il loro nuovo full length III, anticipato dai due singoli Malley O’ Mucy e Pills of Darkness. Riprendendo il filo conduttore del disco precedente (il concept album Demonic Sunset) trattano il tema delle psicosi e la dipendenza da farmaci, che ben si adatta a uno stoner rock percussivo, duro e martellante che assimila anche influenze southern blues (talvolta dalle parti dei Nashville Pussy).
Nel nuovo lavoro, accanto a temi più introspettivi, vi sono brani dai contenuti più ironici e altri ancora in cui viene introdotta un’atmosfera onirica che trae ispirazione dalla narrativa di Lovecraft e Poe; fino a giungere alla narrazione di eventi macabri come la descrizione del massacro di Jonestown o la morte del mitico bluesman Robert Johnson. Hanno un ritmo, un modo di ruotare nello spazio come gruppo grazie alla loro fisica musicale che li rende molto interessanti.

Le ispirazioni per i testi sono molteplici e tutte degne di grande interesse, a partire da un ragionamento esente da pregiudizi sulle droghe e i loro effetti. Temi che, al giorno d’oggi, sono ancora considerati dei tabù. Contrariamente i Deep Valley Blues, attraverso quest’ultimo album, sono riusciti a cogliere la profondità e il dolore che accompagnano da sempre queste tematiche tanto delicate, e non si limitano solo a quelle canoniche, ma sono molte di più.
III è un disco che nasce da sentimenti forti e profondi, messi in musica da un gruppo che sa come fare stoner e tanto altro, con una grande appartenenza alla sterminata famiglia del blues. Un lavoro molto potente e che si fa riascoltare moltissime volte, una delle cime migliori dello stoner italiano degli ultimi tempi.
Francesca Melillo
Grafica di Copertina di Chiara di Bernardo