Un melting pot di provenienze diverse si incontrano nel nuovo Ep “Nuvola“, pubblicato da Esteban lo scorso 11 febbraio. Nato a Palermo ma originario del Cile, e dell’India per parte materna, trasferitosi prestissimo a Milano dove insegna yoga, allena in una squadra di calcio per ragazzi e studia didattica e comunicazione dell’arte all’Accademia di Brera, Esteban Ganesh Dell’Orto appartiene a una generazione di cantautori che si identifica con un approccio confidenziale intimo e lo-fi. Nelle sue canzoni serpeggia infatti quella attitudine che scava a fondo dentro un mondo interiore, costellato di affetti, sentimenti privati e piccole cose proiettate nel quotidiano.

Le canzoni nascono durante il primo periodo della pandemia, quando gli oggetti che si trovano nelle case e le abitudini che scandivano le nostre giornate erano tutto quello a cui potersi aggrappare: “Nuvola è un racconto di tutte quelle piccole realtà che portavano via la mia mente dalla paura, dal silenzio e dalle sirene che tagliavano le mute città“, spiega l’autore.
L’esordio di Esteban contiene sei brani che mostrano questo aspetto a partire dai titoli (Sapone di Marsiglia e Aloe Vera). All’interno ci sono il sapore di un incontro speciale che riaffiora davanti a un piatto di pasta al ragù (Nano Cilao) che ricorda l’infanzia (il titolo è il nome di un pomodoro tipico del Cile), lo scoter Liberty, gli incensi sopra una vasca da bagno che riportano al Tibet, i piatti in ceramica in cucina e le emozioni che si sprigionano da un odore di olive. Nei testi compare la leggerezza e l’ironia nel raccontare attimi di vita e il piacere di giocare con le parole, a volte lasciando solo appena accennate certe suggestioni (come nella traccia che chiude l’album, Luz de Vela, ispirata da una vacanza alle Eolie).
scoglio caldo a mezzogiorno
i tuoi occhi che sono un bel vedere
birra e snack al tramonto verde
(Luz De vela)
Sotto il profilo musicale siamo di fronte a un punto di incontro tra nuovo itpop e influenze sapientemente metabolizzate del vecchio cantautorato italiano, da Battisti e Guccini a Rino Gaetano, come in Christiane, forse uno dei singoli migliori dell’EP, ispirato a un amore passato che lascia il cuore in frantumi e alla lettura de “I ragazzi dello Zoo di Berlino”. Gli arrangiamenti rispecchiano quelli di un pop raffinato con una buona varietà e ricerca sul piano strumentale.
Esteban più che cantautore ama definirsi un comunicatore. E con il suo Ep d’esordio, uscito per l’etichetta Visory Record, ha raggiunto l’obiettivo di riuscire a raccontare qualcosa di sè e del proprio mondo.
Eulalia Cambria
Grafica di Ludovica Sanseverino