Fiorire nelle avversità: “Petals For Armor” di Hayley Williams

Nella vita degli artisti ci sono momenti in cui scrivere musica può essere terapeutico, nel vero senso della parola. Sicuramente lo è stato per Hayley Williams, cantante dei Paramore: l’8 maggio ha rilasciato il suo primo progetto solista, Petals for Armor, a 3 anni di distanza da After Laughter, quinto album in studio della sua band. Si tratta di un disco potente, catartico, in cui la cantante ha riversato tutta la sua anima, per superare un momento difficile riguardante la sua vita personale.

Uno degli aspetti più riusciti di questo disco è la sua strutturazione in 3 parti, ognuna avente un tema predominante: la prima, oscura e a tratti inquietante (Simmer ne è perfetta esemplificazione), identifica probabilmente i tempi più difficili per l’artista (a parte Cinnamon, incentrata sul senso di sicurezza che le trasmette la sua casa). Nella seconda parte, mentre inizia a liberarsi dalle pesanti catene che la tenevano prigioniera (soprattutto nelle orecchiabili Dead Horse e Over Yet), la Williams si focalizza anche su altri aspetti del suo mondo, come l’amicizia (in My Friend) ed il femminismo (in Roses/Lotus/Violet/Iris), quest’ultimo descritto attraverso la suggestiva metafora dei fiori (che comunque pervade un po’ tutto l’album). Infine, la terza parte, decisamente più luminosa e scanzonata nei toni (evidente in canzoni come Pure Love e Taken) vede la “fioritura definitiva” della cantante in Watch me while I Bloom, richiamando nuovamente il motivo floreale.

Il disco presenta un sound perfettamente omogeneo, pur con le sue particolarità locali; i testi sanno essere tanto pregni di significato ed evocativi, quanto semplici e delicati. Petals for Armor è un percorso di rinascita messo in musica, in grado di restituire tutte le sfaccettature e i sentimenti provati dall’artista, e per questo molto riuscito. Ci si può sbilanciare dicendo che si candida ad essere uno dei migliori dischi dell’anno.