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High Fidelity – A Short Week Playlist, Ep. 14

L’estate, per me, è un periodo molto particolare, nel senso che non mi piace. Mi è molto difficile stare al passo con le nuove uscite, con la musica in generale, ma mi piace andare ai concerti (d’altronde a chi non piace andare ai concerti?). Però in ogni caso qualcosa l’ho ascoltata e mi sono anche fatta influenzare molto da amici e altre cose e, forse, questa selezione per il 14° episodio di High Fidelity – A Short Week Playlist ne è la prova.

1. Mannarino – Cantarè
Torna Mannarino e questo singolo succede “Africa“, la prima anticipazione del suo quinto disco, chiamato insospettabilmente “V“. I ritmi sono quelli a cui ci ha sempre abituato, suoni latini, uniti alla sua voce graffiante che, in questo singolo, canta di lotta e liberazione e, soprattutto, di Africa. “V” è disponibile da oggi.

2. Kaufman ft. Legno – Trigonometria
La fine di un amore è sempre qualcosa che lascia l’amaro in bocca e che rattrista, ma i Kaufman, in feat. con Legno, riescono a raccontare il tutto in modo leggero. Giusto per non rendere settembre più duro di quanto già sia per alcuni. Non uno dei loro singoli che ho preferito maggiormente, ma sicuramente i suoni elettronici quasi lo-fi lo rendono piacevole all’ascolto e fresco. Promossi.

3. Kanye West – Jesus Lord
Questa è sicuramente la canzone che ha meno senso di stare in questa playlist, lo so. “Donda“, il nuovo lavoro di Kanye West non mi è piaciuto, è stata un’esperienza di ascolto difficile e (troppo) lunga. Ma questa canzone ha un qualcosa di magnetico e che attira. Sarà il titolo? Sarà il feat. con Jay Electronica? Sinceramente non lo so, ma sicuro mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo durante quell’ora e 48 minuti. Sorry Kanye.

4. Maurizio Carucci – La Vita Dentro
La Vita Dentro” è il primo singolo da solista di Maurizio Carucci, già frontman degli Ex-Otago. Come già preannunciato dai (numerosi) post di Instagram questa canzone segna l’inizio di un viaggio interiore. Dopo il podcast che racconta il suo viaggio in bicicletta da Genova alla Puglia per ripercorrere le orme del padre, il brano si apre con la registrazione di una telefonata molto dolce con la madre. Sicuro sono di parte, ma questo collage di pianoforte, elettronica e voci (tra cui quella dell’amico Nebbiolo, scomparso qualche mese fa) tocca le corde interne e fa commuovere.

5. James Blake – Famous Last Words
Questo il più recente di tre singoli che anticipano l’uscita di “Friends That Break Your Heart, quinto lavoro in studio del cantante e polistrumentista inglese. Appena si preme play si entra, come spesso succede coi lavori di Blake, in un mondo parallelo cullati dai synth e dalla sua voce magnetica, che a un certo punto sfocia quasi in un verso cantato acapella. Direi che le premesse per un disco bellissimo ci sono, non resta che aspettare l’8 ottobre (sperando non venga rimandata ancora l’uscita) per una conferma (o smentita).

Come sempre aggiungiamo anche il premio della critica:

6. Anna Leone – Remember
Leggere ancora le riviste, per chi ha i social ma si scorda di usarli, è una manna dal cielo. Ho scoperto su Rumore Magazine che oggi sarebbe dovuto uscire il disco di debutto di Anna Leone “I’ve Felt All These Things“. Questo, però, è stato rimandato all’8 ottobre a causa di problemi personali dell’artista. Così sono andata a recuperarmi questo singolo, il primo uscito, che è di qualche mese fa. Voce calda e profonda da artista che di esperienza ne ha da vendere, ma ha 26 anni e come già detto questo è il suo primo disco. Un singolo che apre una porta verso l’emotività e si affaccia su una scala che, se percorsa fino alla fine, scava dentro di noi. Non vedo l’ora di ascoltare tutte le tracce e di contestualizzare questo singolo nel viaggio di cui è parte.

Articolo a cura di: Diana Russo
Grafica di: Francesca D’Apuzzo