In occasione dell’ultima settimana del palinsesto di RadUni Musica, abbiamo deciso di raccontarvi i nostri dischi preferiti di questa prima metà dell’anno. Ce n’è per tutti i gusti: se avete bisogno di un consiglio di ascolto, qui lo troverete di sicuro!
FRANCESCA
Cip! – Brunori Sas
Il quinto album di Brunori Sas racconta l’uomo, il suo naturale dissidio tra la morale e l’istinto, la lotta fra opposti e la difficoltà di stare in equilibrio tra la decisione giusta e quella conveniente. Canta gli anni che passano, l’imprevedibilità della vita, le ansie e le paure degli uomini ma anche le gioie, che arrivano inaspettatamente e stravolgono l’esistenza. Un album in cui la vena poetica dell’artista emerge in tutta la sua forza, e il titolo onomatopeico ne è un chiaro segnale. Un album semplice, ma non banale.
SILVIA F.
Zeros (Stripped) – Declan McKenna
Più che essere l’album più interessante di questa prima metà dell’anno, Zeros (Stripped) può essere considerato una fortissima dichiarazione di intenti e un delizioso antipasto in attesa del secondo lavoro in studio di Declan McKenna, in uscita il 21 agosto 2020. In questo EP sono contenute le tracce The Key to Life on Earth e Beautiful Faces in versione originale e acustica. Un lavoro curato nel dettaglio – anche per quel che riguarda i video, diretti da Will Hooper – fatto apposta per destare curiosità e ricordare di “Save the date”.
GIULIA
Petals for armor – Hayley Williams
Petals for armor è il primo progetto solista della cantante dei Paramore ed è un bellissimo esempio di resilienza e di forza interiore, che ci insegna che è sempre possibile rifiorire dopo la tempesta. Björk, Janet Jackson, i Radiohead e i Paramore di After Laughter si incontrano in questo disco intimo e curato nei minimi dettagli. Per saperne di più, trovate la recensione qui.
ALESSANDRO MONFROGLIO
The New Abnormal – The Strokes
Un lavoro ben fatto spacca sempre in due la critica: questo è proprio ciò è successo con The New Abnormal, ultimo album dei The Strokes. La band newyorkese torna sulla scena con un lavoro bellissimo e al passo coi tempi, grazie a suoni assolutamente contemporanei dati da synth sapientemente usati, senza però dimenticare la giusta quantità di chitarre, pienamente nel suo stile. Grandi atmosfere, grande produzione e grande sound design.
DIANA
Corallo – Colombre
Ne ho già parlato più volte, ma se è amore, è amore. Corallo è un album che viaggia nel tempo, che fluttua sulle sonorità anni ’70 e carpisce la paura dei rapporti interpersonali moderni. Poco meno di trenta minuti che vi dovreste regalare, non solo perché è bellissimo, ma anche perché invoglia e ci sprona ad essere noi stessi. Forse questo 2020 ha anche dei risvolti positivi.
GIOVANNI
Music to listen to~dance to~blaze to~pray to~feed to~sleep to~talk… – Bring Me The Horizon
Questo LP rappresenta la perfetta esemplificazione di come una band possa oscillare tra l’hard rock e l’uso di sintetizzatori: per questo i Bring Me The Horizon stanno dimostrando, in questo 2020, di essere una band innovativa in tutti i sensi. Ascoltare per credere.
ENRICO
Music to Be Murdered By – Eminem
Per giudicare un album dovrei aver ascoltato tutto ciò che è uscito in questi mesi, e non l’ho fatto; quindi, sapendo che si tratta di un giudizio totalmente parziale, sono costretto a nominare l’ultimo album di Eminem, non solo perché ha sconvolto il mercato nonostante sia uscito in sordina, ma perché i brani raccontano una costante evoluzione artistica, un’attenzione al mercato attuale e un grande uso dei feat. E poi, perché Slim Shady è sempre Slim Shady.
DANIELA
Chromatica – Lady Gaga
Un attesissimo comeback con pezzi che urlano al dancefloor che, citando la Germanotta, “si è guadagnata”.
ALESSANDRO MENGHINI
GarbAge – Nitro
Nitro è un rapper che riesce sempre a superarsi in ogni suo progetto: questo non fa eccezione. È sempre stilisticamente al passo coi tempi e i suoi testi sono sagaci e pungenti. Casa Machete non delude mai.
CATERINA
Infernvm – Murubutu, Claver Gold
È uscito a pochi giorni di distanza dal Dantedì, il mercoledì dedicato a Dante, e questo dice tutto: composto a due mani da Cleaver Gold e Murubutu, Infernvm propone in 11 tracce una rivisitazione dell’Inferno di Dante, perfetta per leggere l’attualità. Vera e propria prosa cantata, è sicuramente il disco italiano più bello dei primi sei mesi di questo complicato 2020.
ELISA
Grigory Sokolov – Beethover · Brahms
Tra le più belle uscite di quest’anno nel mondo della musica classica c’è sicuramente il doppio album di registrazioni live di Sokolov per la Deutsche Grammophon, in una raccolta che comprende diversi concerti del tour 2019/20. Troverete un vastissimo programma che spazia da Mozart a Beethoven, da Schubert a Brahms e molti altri, caratterizzato dalla enorme padronanza tecnica, potenza, espressività e profondità di pensiero di uno dei più grandi pianisti viventi, con il valore aggiunto delle emozioni e dell’interpretazione che solo un’esibizione dal vivo può dare.
EULALIA
Man alive! – King Krule
Ci sono voluti tre anni, dopo l’incredibile The Ozz di Archy Marshal, alias King Krule, per il ritorno del giovane cantautore britannico. Man Alive!, pubblicato a fine febbraio, è fatto di 14 tracce che disegnano uno spettro onirico percosso da un mix di suoni notturni, intensi e allucinati. Non sarà ancora la vetta e nemmeno probabilmente la sua produzione più riuscita, ma l’album, insieme al sogno accantonato di vederlo suonare in Italia, è stato tra le cose migliori di questi primi mesi del 2020. E le sue atmosfere, così crepuscolari e paranoiche, non ci abbandoneranno troppo in fretta. Trovate un assaggio qui.
BEATRICE
After Hours – The Weeknd
Quando mi hai chiesto quale fosse il miglior disco di questa prima metà dell’anno ho subito pensato ad After Hours di The Weeknd. E non solo perché è stato un regalo di compleanno in lockdown molto apprezzato, non solo per la copertina splendidamente splatter, ma perché, nonostante i mille ascolti, non penso di aver ancora trovato la mia canzone preferita. Magari ve lo dirò al prossimo ascolto.