L’incontro fortuito di cinque ragazzi della provincia di Napoli con diversi stili musicali, diverse età, diversi caratteri ma tutti accomunati da un’irrefrenabile grinta e voglia di fare musica: loro sono Salvatore Pone (chitarra acustica e voce), Alessia Torinelli (chitarra acustica, ukulele, voce), Mirko Di Bello (batteria), Davide Correra (chitarra elettrica) e Giuseppe Passeri (basso). Insieme, dal 2017, formano gli Aftersat.
Travolgenti e coinvolgenti, iniziano con i live nei locali, nelle piazze fino a contare tantissime partecipazioni a contest nazionali come il Pozzuoli Jazz Festival, lo Sponz Fest, il Lennon Festival, il Songwriters Contest e tanti altri, conquistando premi da nord a sud.
Insomma, tanta gavetta, tanto studio e soprattutto tanta originalità. Originalità perché il loro stile non è un banale folk, né parliamo della classica rock band; si tratta di pura contaminazione di tanti generi e sfumature, di suoni ricercati, precisi e mai banali.
Ciò che è ben saldo ed evidente è il loro rapporto amoroso e conflittuale con la propria terra d’origine. Questo lo si può notare non dal fatto che i loro brani siano scritti e cantati in napoletano; ma perché riescono a descrivere, in maniera chiara, anche la realtà difficile che vivono nella loro terra natia.
Temi, dunque, ritrovati nel loro EP d’esordio Intosole; ma, è con l’uscita del loro nuovo singolo Terra C’Accide che la band sembra ormai aver raggiunto una nuova consapevolezza e molta più maturità da un punto di vista personale e musicale.
Terra C’Accide è il nuovo singolo degli Aftersat, pubblicato il 20 gennaio 2023, con la produzione artistica di Massimo De Vita dei Blindur e Luca Maria Stefanelli.
“Faje paura p’ ‘o fuoc’
Ca tien’ ‘nguorp’.
Nun ‘o capisc’ ca me faje male?
E aggio fujì dint’ a ‘n’atu ciel”.
“Fai paura per il fuoco
che hai dentro.
Lo capisci che mi fai male?
E devo fuggire in un altro cielo”.
L’amore per la terra natale, ma anche il coraggio ed il sapersi emancipare da un posto che spesso non ci rende giustizia; un canto liberatorio, di rabbia e ribellione, cantato da due voci, una maschile ed una femminile che si sovrappongono e rafforzano l’interpretazione di un testo semplice, ma diretto e di impatto.
Un brano che diventa la colonna sonora di un’intera generazione alla ricerca di un nostro posto nel mondo, senza mai sentirci orfani di esso.
Il videoclip ufficiale, pubblicato lo scorso 27 gennaio e prodotto da Produzioni dal Bunker, è un concentrato di “amarcord”. Un collage di videoclip che riprendono luoghi, persone, affetti e memorie che sono stati abbandonati, accomunati da un sentimento di mancanza e nostalgia.
A cura di: Chiara Di Bernardo