Oggi, 14 maggio 2021 esce il nuovo EP dei Ministri Cronaca Nera e Musica Leggera, a distanza di tre anni dal loro ultimo album in studio Fidatevi. Noi di RadUni Musica abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione che si è tenuta ieri. Durante la conferenza è arrivata, tra l’altro, una notizia improvvisa. L’EP sarà portato in tour, quest’estate, e la prima data sarà al Circolo Magnolia a Milano, in occasione del suo compleanno, l’8 luglio prossimo.

L’EP, che è uscito per Woodworm, consiste di quattro tracce inedite. Frutto degli ultimi anni di lavoro, gli stessi cantanti hanno affermato di aver riunito quattro tracce che ripercorrono disagio, ansia e rabbia, che in molti hanno represso nell’ultimo anno. I brani sono sinceri, diretti, mancano le ballate, come Una Palude, ma questo perché l’EP, a detta loro, è come volevano apparire dopo questo lungo periodo di inattività: onesti.
Il tutto si inscrive in una nuova genesi artistica. Per loro molti degli artisti che hanno pubblicato opere in questo periodo hanno cercato di seguire una linea comune, che fungesse da anestetizzante nei confronti dell’ansia sociale condivisa. La loro linea è più drastica, netta e sembra dire “o suoniamo o non se ne fa nulla“.
Il loro obiettivo, come dichiarato, è quello di cercare di tornare ad una sorta di emozionalità normale. Anche in vista di un’altra lunga estate, sono consapevoli ci sia una voglia di superare l’emergenza a livello proprio artistico e quotidiano. Il titolo “Cronaca Nera e Musica Leggera” riprende la dicotomia tra verità e bugia, protagonista a livello di informazione, in questo periodo di incertezza. Durante questi mesi, la band milanese, si è chiesta “Come si fa a portare avanti una società dinnanzi a queste divisioni?“. Questo è ciò che rappresenta la loro possibile risposta al quesito.
L’EP, uscito in vinile, consta di solo tre canzoni e di una cover. Cronaca Nera e Musica Leggera si distanza di tre anni dal loro ultimo album, perché hanno avuto bisogno di prendersi il loro tempo per esplorare, lavorare sui pezzi e trovare il tempo giusto per produrli senza lasciare niente a margine. In alcune tracce la loro critica al periodo storico non è velata, anzi è molto spinta (come in Inferno), ma in altri pezzi (Bagnini) è più delicata, trattata con ironia, nascondendo una profondità che si coglie solo dopo qualche ascolto. Possiamo dire che le tracce, che riflettono anche un lungo periodo di interrogazioni interne, si possono descrivere con le parole “coerenza” e “contraddizioni”.
Personalmente adoro queste duplici sfaccettature delle opere, delle persone e delle azioni. Anche perché sono utili a descrivere o riscrivere le modalità dell’essere artista, soprattutto in un momento storico in cui questa peculiarità è più richiesta rispetto ad altre. La band ha ammesso di essere consapevole di fare parte di una categoria privilegiata, ma nonostante ciò di sentirsi isolata. I Ministri sognano un mondo in cui la gente scenda in piazza per l’uscita di un disco e non solo per uno scudetto sportivo. Su questo credo che siamo tutti d’accordo.

Uno dei temi affrontati, inevitabilmente, è quello dei concerti. I Ministri hanno sempre ospitato prima di loro delle band di apertura pazzesche. Basti anche solo menzionare i Fast Animals and Slow Kids di Hybris. Se li avete visti converrete che sono una macchina perfetta da live. Hanno dichiarato che negli anni hanno tratto ispirazione dalle opening band, che hanno sempre dato loro modo di spaccare più del solito, non tanto per competizione, ma quanto per sana voglia di portare musica vera sul palco. Cronaca Nera e Musica Leggera si inserisce in un contesto di necessità di verità artistica. L’interpretazione dei brani, scritti da Federico Dragogna, da parte di Davide Autelitano si instaura quasi come venerazione, più che come comprensione di parole di una terza parte. Oltre a ciò, si inquadra come un modo di ridisegnare la comunicazione tra due persone e consolidamento di un rapporto artistico decennale.
Se siete nostalgici di chitarre, rock, sincerità e puro amore per la musica non perdetevi questa uscita. L’EP, infatti, disegna e circoscrive qualcosa che, forse, nel panorama musicale indipendente italiano, manca.
Diana Russo
Grafica di Fracesca D’Apuzzo