Sono passati quattro anni dalla pubblicazione del primo disco solista di Francesco De Leo, “La Malanoche“, dove forte era l’influsso della produzione affidata a Giorgio Poi e in cui veniva a delinearsi la nuova direzione intrapresa dall’ex membro e fondatore dell’Officina della Camomilla: un campionario inebriante di suoni e di testi caratterizzati da scenari intrisi di LSD.
Nel frattempo la musica in Italia ha assunto nuove forme riportando quelle sonorità a una dimensione più familiare nel pop così come nella trap. “La Malanoche” è tuttavia un esordio interessante e dotato di una cifra stilistica personale. Il mondo descritto nei brani di Francesco de Leo, nato a Chiavari (Ge) ma vissuto a Milano, è un miraggio a luci rosse nella notte, nel quale tutto assume contorni sfumati e surreali; tra echi esotici di posti lontani e immersioni dentro la provincia italiana.
Dopo alcune collaborazioni (come quella con Lemandorle per l’album del 2019 “La pizza il pop la musica elettronica“), nel marzo di quest’anno, per Hachiko Dischi, etichetta fondata dallo stesso De Leo, è uscito “Svarovski“, singolo che anticipa il prossimo album. Alla canzone hanno preso parte Myss Keta e Populous.
Insieme ha visto la luce il singolo “Guilty Plaesure“, frutto della collaborazione con Lucia Manca, caratterizzato da movenze elettroniche. Ultimo in ordine cronologico è invece il brano, pubblicato lo scorso 11 maggio, intitolato “Chloë Sevigny sosia“, che recupera le atmosfere del primo album, sospeso tra suoni distorti e melodie romantiche, cantato di nuovo da una voce femminile, quella di Rachele Bastreghi dei Baustelle. Il filo conduttore del disco, l’erotismo e gli anni novanta, trova spazio all’interno di un singolo dalla durata brevissima (come del resto, brevi erano le canzoni de “La Malanoche“).
Dal punk-rock dell‘Officina, i riferimenti di Francesco De Leo nel suo percorso solista arrivano nel tempo così ad assimilare i suoni lo-fi del bedroom pop, con il suo retaggio di dream pop e psichedelia. I brani sono dunque un concentrato di pulsioni lisergiche, caratterizzati da testi surreali e da un mood anticonvenzionale e provocatorio. Scritto durante la pandemia, tra il 2020 e il 2021, l’album è stato questa volta prodotto in autonomia e uscirà il prossimo 18 maggio.
Eulalia Cambria
Grafica di Marta Miseo