Il ritorno dei Bluvertigo

Si è svolto tutto abbastanza rapidamente. Ieri sul profilo Instagram di Morgan è stato lanciato il seguente appello: “Lo volete un nuovo album di inediti dei Bluvertigo? Se arriviamo a 3000 “lo voglio” tra due mesi lo avrete. Questa mattina il risultato è stato raggiunto e non è tardato ad arrivare il post di conferma dell’artista monzese.

 
Cliccare sull’immagine per vedere il post originale di Morgan

Questo tipo di dinamica è stata già adottata da Morgan che negli ultimi mesi, dopo l’esclusione al Festival di Sanremo, ha regalato ai fan tracce di musica inedita. L’artista a fine 2020 ha pubblicato il suo nuovo audiolibro.

I Bluvertigo sono sempre stati un gruppo cruciale per la storia della musica italiana. In scena non li vediamo dal 2016 quando parteciparono al Festival di Sanremo con il brano Semplicemente. (Anche se nel 2019 presero parte a un evento privato per il brand Pinko). Nel 2015 uscì il singolo Andiamo a Londra che avrebbe dovuto fare da precursore all’album Tuono – tono, tempo e suono. Nel 2014 in seguito alla scomparsa di Thomas Balsamini i Bluvertigo si esibiscono al Velvet di Rimini. Successivamente, grazie alla reunion, hanno dato vita ad un piccolo tour, chiamato appunto Fastour in alcune città italiane. 


Foto scattata al Carroponte il 17/07/2014. Nello scatto: Andy (Andrea Fumagalli) e Morgan (Marco Castoldi).

I Bluvertigo sono: Marco Castoldi (Morgan), Andrea Fumagalli, (Andy), Livio Magnini, Sergio Carnevale. Membri precedenti: Marco Pancaldi e Stefano Panceri. Nella foto Sergio Carnevale, Marco Castoldi e Daniele Dupuis ( in arte Megahertz).

Il viaggio al contrario continua con MTV Storytellers del 2008. Il disco parte dalla registrazione dell’esibizione live avvenuta il 7 aprile dello stesso anno. 

Tornando indietro nel tempo arriviamo all’anno 2001 all’uscita di Pop Tools. Si tratta di una raccolta dei maggiori successi della band e al suo interno ci sono anche due inediti: l’Assenzio (presentato al Festival di Sanremo) e Comequando

L’album che chiuse il cerchio della famosa trilogia chimica fu Zero. Il disco uscì nel 1999 e trasse ispirazione dalla celebre nevicata dell’85. In quegli anni il gruppo si ritrovò ad improvvisare per mesi, effettuando poi un meticoloso lavoro di scomposizione e ricomposizione in una forma inedita colma di omaggi e approfondimenti culturali di diversi livelli. 

Anno 1997 il mondo era ben diverso da quello odierno. Il secondo disco dei Bluvertigo, Metallo non metallo vide la luce. 

“Ciò che sta nel mezzo in genere è virtù” ma “…può essere anche mediocre” ci avvisa Morgan ne Il nucleo. Non è il caso di questo disco che riesce a consacrarsi fra i migliori dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone. 

Il nostro viaggio nel tempo sta per concludersi nel 1995 con il disco d’esordio Acidi e basi. Il gruppo è nato mischiando un cucchiaio di Depeche Mode, una tazza di David Bowie, un pizzico di Duran Duran, una lattina di New Wave anni ‘80, il tutto mescolato dopo aver amalgamato gli ingredienti a fuoco lento con l’aggiunta di un tubetto concentrato di Franco Battiato. Non manca l’aggiunta di ingredienti segreti tratti dai campi più disparati del sapere umano presi, smontati e riformati con sapienza. Il tutto viene servito in un ristorante con pochi coperti, dalle luci soffuse e intime. Il dress code è libero.