Questa settimana ho avuto il piacere di intervistare per via telematica il musicista e cantautore argentino Paul LeRocq con cui ho scambiato quattro chiacchere in lingua spagnola parlando di canzoni, di ispirazioni per andare avanti e della attuale condizione della musica in America Latina.
Partiamo da quello che ti ha portato a fare musica e prendiamo il singolo “Rock to the top”. Cosa ti ha ispirato a comporre la canzone? “Le canzoni derivano e nascono dal vissuto personale, a volte prendono ispirazione da storie inventate che creo nella mia mente o in altre occasioni, come quando si parla con amici o conoscenti che ti raccontano storie che possono essere d’ispirazione quando ci si siede a comporre. La paura, la speranza, lavorare sodo per i propri sogni e non arrendersi mai sono quasi sempre i temi principali delle mie canzoni, proprio come nel mio ultimo brano”.
Più in generale, chi o cosa ti ha ispirato nella tua carriera? “Non ho mai avuto una guida musicale, se non persone che hanno lottato contro le avversità per non decadere e andare avanti. Persone come Chris Gardner, personaggio a cui è ispirato il film “Alla ricerca della felicità” interpretato da Will Smith, oppure i sopravvissuti uruguaiani della tragedia aerea de Los Andes in Cile e qualsiasi persona che non ha ne tempo ne voglia di arrendersi. Questo tipo di persona è qualcuno che può essere d’ispirazione per chiunque di noi, così come un uomo senza braccia che potrebbe dipingere con i piedi”.
Perchè hai deciso di dedicarti alla musica? “E’ stata la musica a scegliermi e non viceversa. All’inizio è nata come una forma di creatività, dopo si è sviluppata attraverso lo studio e la composizione. La musica è arrivata nella mia vita quando avevo 20 anni e non ho avuto altra scelta che lasciare che diventasse un passatempo; dandole così l’importanza che si meritava”.
Come descriveresti la tua musica con una sola parola? “Rock(q), come il mio cognome d’arte“
Durante la pandemia in Argentina il settore dello spettacolo ha sofferto restrizioni? Come è stato per te questo periodo? “Purtroppo qui sono stati sospesi gli spettacoli come in quasi tutto il mondo, e fare eventi in streaming, registrare video cantando\esibendosi dal vivo per i canali social e continuare a comporre a porte chiuse durante il lockdown sono state le uniche opzioni disponibili per continuare ad esibirsi. Cerco sempre di continuare a lavorare e di creare nuove melodie, e questo periodo è stato favorevole per potermi concentrare\focalizzare nella creazione di nuova musica”.
Hai in programma di registrare un album? “Si, ho altre canzoni registrate. Circa una trentina, e quasi il doppio già composte per poi in futuro poter registrare altri brani e fargli prendere vita in uno studio di registrazione. L’idea è continuare a raccogliere nuovo materiale e fare in modo di distribuirlo e farlo arrivare il più lontano possibile per far si che venga ascoltato”.
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Intervista e traduzione a cura di Aurora Eposito