Paul McCartney III: 50 anni dopo i Beatles

Dopo 50 anni esatti dalla pubblicazione del suo primo progetto solista, Paul McCartney torna con un nuovo album la cui uscita era prevista lo scorso 11 dicembre (con Capitol Records) e infine slittata a venerdì 18. Si chiama McCartney III, venuto alla luce quasi per caso, ma che va a chiudere una trilogia nata nel 1970 quando i Beatles erano in procinto di separarsi. Il secondo album, McCartney II, è nato dopo lo scioglimento degli Wings negli anni ‘80.

Riferendosi all’album, Paul ha dichiarato:

“Vivevo in isolamento nella mia fattoria con la mia famiglia e andavo ogni giorno nel mio studio. Dovevo fare un po’ di lavoro su musica da film e questo si è trasformato nel brano d’apertura. Quando è stato fatto, ho pensato: cosa farò dopo? Avevo delle cose su cui avevo lavorato nel corso degli anni, ma a volte il tempo si esauriva e rimanevano a metà, così ho iniziato a pensare a quello che mi ritrovavo. Ogni giorno iniziavo a registrare con lo strumento su cui avevo scritto la canzone e poi, gradualmente, stratificavo il tutto. Ho fatto musica per me stesso, cosa che mi piaceva fare. Non avevo idea che il lavoro sarebbe diventato come un album”.

Il processo ha avuto inizio partendo da una traccia inedita degli anni ‘90, “When Winter Comes”. McCartney III è un album costruito principalmente sulle riprese dal vivo di Paul con voce e chitarra o al piano e sovraincidendo il suo basso e la batteria. Il nuovo lavoro scandisce decenni di musica passando attraverso dei grandi cambiamenti storici proprio come successe per gli album precedenti. Paul McCartney continua ad essere un’artista icona del suo tempo e fonte di ispirazione per le nuove generazioni. Ha sfruttato l’isolamento come una opportunità per tirare fuori e dare spazio a nuovi contenuti, come un guardarsi indietro con rinnovata consapevolezza e un occhio rivolto alla realtà contemporanea.

Alessia Cammarano