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Pensiero Vibrante: conosciamo i vincitori di Top of the locs

Hanno una passione per le chitarre, fanno rock, e dicono tutto quello che gli passa per la testa senza usare mezzi termini. I Pensiero Vibrante hanno vinto la puntata finale del contest di quest’anno presentato su Oa Sport dalla redazione di RadUni Musica e realizzato in collaborazione con Musplan, la piattaforma che contiene il meglio della musica emergente italiana.

Il duo di Genova è composto da Francesco Gentile (che si occupa della scrittura dei testi) e da Alessandro Ferrea (che suona ben quattro strumenti, chitarra, basso, tastiere e percussioni). Il loro nome nasce proprio dall’incontro delle loro differenti passioni, e quindi dall’unione tra quelle che sono le parole – cioè il pensiero – e il suono – vibrante. Alle spalle hanno due album; “Atto Poetico“, caratterizzato da sonorità pop e cantautoriali e “Atto Ribelle“, con delle movenze hard rock/post punk e new wave, espressione in due parti di un unico progetto.

Per festeggiare 5 anni di musica, Francesco e Alessandro stanno lavorando a un nuovo album (“Mondo Indescrivibile”) che comprende una raccolta con brani precedenti riarrangiati e inediti, oltre ad alcune cover di canzoni italiane.

Dopo avere già chiaccherato con loro al telefono, li abbiamo contattati di nuovo. L’intervista la trovate in questo articolo.

Raccontateci come vi siete conosciuti e perchè avete deciso di dedicarvi alla musica.

Ci siamo conosciuti circa dieci anni fa in un campo estivo …. abbiamo provato insieme a suonare e cantare e da lì è nata la nostra passione per la musica e l’idea di creare una band.

Sia in ambito italiano che internazionale, quali sono gli artisti che hanno ispirato il vostro percorso? Quali sono quelli che vi hanno maggiormente influenzato?

Tra gli artisti italiani che ci hanno ispirato nel nostro percorso musicale ci sono Vasco Rossi e i Litfiba, mentre, guardando all’estero, sicuramente sono stati importanti per noi gruppi come gli AC/DC, i Guns’n Roses, i The Cure, i Deep Purple, i Led Zeppelin o i Depeche Mode, ma anche gruppi più recenti come i Linkin Park.

Che rapporto avete con la vostra città, Genova, e con la sua importante tradizione musicale?

Genova per noi (citazione inevitabile), è una bellissima città d’arte, e occupandoci di musica, rappresenta il nostro centro culturale di riferimento. Naturalmente, il cantautore che preferiamo è Fabrizio de André ma ci sono anche altri liguri che amiamo come Ivano Fossati e Gino Paoli.

Nei vostri dischi, specialmente nel secondo, c’è una genuina anima rock e delle sonorità punk. Questi generi oggi in Italia come sono percepiti, sopratutto dai più giovani, secondo voi?

Noi pensiamo che in realtà il genere punk italiano oggi sia molto apprezzato, basta vedere i Maneskin, un gruppo formato da ragazzi giovanissimi, o il tanto criticato Achille Lauro che nel suo disco nuovo ha inserito qualche pezzo punk. Una band che a noi piace molto sono i Sinezamia, che fanno new wave e punk. Direi che il punk piano piano sta di nuovo rinascendo, e questo è sicuramente un fatto importante.

Sul piano della scrittura le canzoni sono in italiano e parlano di argomenti di attualità; ad esempio avete scritto dei brani che trattano dei temi del lavoro e della scuola. Come mai questa scelta e in che modo nascono i testi che fate?

Sul piano della scrittura dei testi vogliamo essere schietti e decisi dicendo la verità nelle canzoni, riferendoci a temi concreti e attuali, perché ci sembra giusto vedere e raccontare il mondo com’è.

Da poco è uscito “Atto Ribelle”. Quale è il messaggio che volete veicolare in questo album?

Il messaggio che lanciamo sta proprio nella parola “ribellione”; basta sentire alcuni pezzi come “Non vengo tra di voi”, “Il legislatore”, “Treni in transito”, che parla di problemi sociali, o “Canaglia”, un altro pezzo politico. In precedenza abbiamo affrontato anche argomenti diversi, nell’album “Atto poetico“. Attualmente stiamo lavorando su una raccolta che si intitola “Mondo indescrivibile“, dove abbiamo 7 nuovi inediti, di cui 6 sono stati già registrati, 3 cover, 3 brani arrangiati di “Atto poetico” con nuove tonalità e altri 3 brani di “Atto ribelle”.

Nella musica di oggi sono pochi gli artisti a dare spazio, nelle loro canzoni, a temi impegnati. La musica può invece avere un’importante missione civile e sociale. Cosa ne pensate?

Siamo del tutto d’accordo. Noi abbiamo scritto, tra gli altri, un pezzo come “Il soldato commosso” che lancia un messaggio contro le guerre, o anche un altro brano, “F35” che parla dell’inquinamento. C’è poi una canzone dal titolo “Basta che scrivi”, perché è il motto giusto per chi comincia.

Avete già fatto dei concerti dal vivo? Avete in programma di farne qualcuno questa estate o in autunno?

Sì, abbiamo in programma di fare qualche concerto e partecipare a dei contest. Vogliamo trasmettere la nostra energia e soprattutto la passione di fare musica dal vivo.

Intervista di Eulalia Cambria, grafica di copertina di Marina Fulco