Il 14 maggio si è svolta allo Spazio Rossellini di Roma la finale della 19esima edizione del Premio artistico “Fabrizio De Andrè”. Il Premio è rivolto ai giovani cantautori, pittori e poeti che predicano il verbo del padre della canzone d’autore Fabrizio De Andrè.

Al concorso hanno partecipato più di 1800 candidati. Nel corso della serata, condotta da Paolo Talanca, si sono esibiti gli 8 finalisti votati dalla giuria e un finalista aggiuntivo scelto e votato da Lazio Sound.
La giuria, “capitanata” dalla presidentessa Dori Ghezzi, si è detta contenta dei finalisti selezionati in quanto rappresentano un ponte tra la musica di De Andrè, la situazione attuale e il futuro.
In apertura è tornata sul palco la vincitrice della 18esima edizione, Lamine, con il brano “Non è tardi”. Vincere le ha permesso di avviare la sua carriera artistica partendo proprio dalla produzione e ideazione del videoclip musicale del brano che le ha regalato la vittoria. Durante la serata sono stati consegnati vari premi, tra cui il premio per le arti a Katia Rossi per il quadro “Una notte di stelle lontane” e per la sezione poesia a Irene Gianeselli, autrice della toccante “Baci resistenti”.

In questa edizione, segnata dalla pandemia e dal silenzio delle scene, molti dei brani portano sul palco storie attuali. Le proposte sono diverse tra loro anche per lo stile che le contraddistingue, si spazia dall’indie pop al rap. “La canzone d’autore si modifica ed evolve nel tempo”, ha commentato Dori Ghezzi, dicendosi contenta dei brani selezionati per la finale. Durante la serata è intervenuto anche Simone Cristicchi, grande fan di Fabrizio De Andrè. L’artista ha raccontato il suo legame con la musica di De Andrè e la passione che lo ha portato a scrivere e fare canzoni, omaggiando poi il Maestro con la sua versione del brano “Tre Madri”.
Ma passiamo ora alle proposte e gli artisti della serata: molti dei finalisti già vantano partecipazioni illustri come Sanremo Giovani e altri festival di rilevanza, portando la voglia di fare musica e mettersi in gioco con i loro brani d’autore. A suonare sul palco sono stati Agnello, Danomay, Franz, Giulia Ventisette, Jamila, Kutso, Melga, Sebastiano Pagliuca e Giulia Marinelli, scelta da Lazio Sound. Prima di annunciare il vincitore del concorso sono stati inoltre consegnati altri due importanti riconoscimenti a Sebastiano Pagliuca, vincitore del premio “La Repubblica” e Bobo Rondelli, cantautore livornese che è stato omaggiato e premiato con la Targa Faber.
A trionfare nel concorso è stata Jamila con il brano “La dottrina delle piccole cose”. Dori Ghezzi si è complimentata con lei augurandole di arrivare lontano e avere successo:
“Jamila è una presenza fresca e attuale, carismatica e magnetica. Le auguro di avere tante soddisfazioni”.
La manifestazione si è conclusa così con 3 vincitrici per ogni categoria. Si può quindi dire che è stata un edizione del Premio in rosa.
Aurora Esposito
Grafica di copertina di Caterina Nicolini