Cerca
Close this search box.

Sanremo giovani 2021: Matteo Romano con “Testa e croce”ci insegna a lasciare andare

La sera di mercoledì 15 dicembre ero comodamente sdraiata sul divano, insieme alla mia immancabile copertina invernale e la mia tazza di camomilla scottante, utilizzata dalla sottoscritta per placare i nervi accesi dovuti alla frenesia della vita da adulta. La mia postazione, quella sera, aveva uno scopo: riuscire a sopravvivere alla serata di Sanremo giovani senza, ovviamente, farmi prendere dal sonno della vecchiaia precoce. Ho perso i sensi un paio di volte, ma ho subito recuperato cercando di rimanere sveglia fino alla fine. Insomma, posso ammettere di essere rimasta piacevolmente sorpresa dalla bravura di tutti i concorrenti che, anche se così giovani, sono riusciti a trasmettermi qualcosa.

Ma la mia attenzione si è focalizzata, particolarmente, sul concorrente Matteo Romano che, con la sua “Testa e croce”, che gli è valsa la vittoria del festival insieme a Yuman e Tananai, mi ha un po’ fatto palpitare il cuoricino. Matteo è un cantante giovanissimo, classe 2002, proveniente da Cuneo, Piemonte, e il fattore preponderante che mi ha spinto ad apprezzarlo maggiormente è il modo magistrale con cui si destreggia al pianoforte; il fatto di sapere suonare uno strumento così bene ad un’età così giovane è sicuramente un elemento di vantaggio.

L’artista nasce nei meandri di TikTok, dove il suo brano “Concedimi” fu apprezzato da parecchi utenti che lo utilizzarono come sottofondo per i loro video. “Testa e croce”, invece, è la canzone che è stata presentata al festival di Sanremo giovani 2021; un brano scritto a 4 mani con Federica Abbate e prodotta da Katoo. Come afferma l’autore, il testo del brano era rimasto nel cassetto, con già la stesura del ritornello e della prima strofa, per quasi un anno, fino a quando l’etichetta Polydor non gli diede l’occasione di finire la stesura del brano insieme a Federica Abbate. Ciò che ne esce fuori è una canzone estremamente matura per l’età dell’artista. “Testa e croce”, come afferma l’autore, narra di una storia personale in cui tutti riusciamo ad immedesimarci; è un testo che racconta il volersi allontanare da una persona, non perché non si provi più amore, ma perché quell’amore non ci fa più stare bene. I suoni che lo accompagnano sono nostalgici quanto il testo, che ci guida dolcemente in questa storia d’amore, dove due individui, anche dopo essersi lasciati, si perdono nei ricordi della relazione passata anche se non c’è più “niente che ci lega insieme”. Quello che ci insegna Matteo Romano è che bisogna essere forti per saper lasciare andare ciò che non ci rende più felici, ma non bisogna mai dimenticare quello che è stato; i ricordi rimangono impressi nella nostra mente, che siano belli o brutti ci insegnano e ci aiutano ad andare avanti.

A tutti noi è capitato di avere quell’amore che ci manca, ma che quando se ne va ci libera da un peso che pensavamo insormontabile:

<< Un po’ mi manchi ma, lo ammetto, dentro ho un peso in meno >>.

Il brano è già stato distribuito nelle radio lo scorso 17 dicembre ed è già disponibile su YouTube con un video, semplice ma impattante, diretto da Paolo Mannarino, girato sulle spiagge di Tarquinia, nel Lazio. Al nostro Matteo Romano non possiamo che augurargli una buona fortuna per la sua meritata partecipazione al Festival di Sanremo 2022, che si terrà dal primo fino al 5 febbraio.

Testo e grafiche di Ludovica Sanseverino