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Fulminacci, AIELLO, Annalisa: il loro dopo Sanremo

Da sempre il carrozzone di Sanremo è per gli artisti un ottimo modo di propiziare l’uscita di un nuovo progetto. Questo è particolarmente vero quest’anno, dove molte altre possibilità di esibirsi dal vivo sono venute meno.

Sono già usciti diversi album dei partecipanti al settantunesimo Festival della Canzone Italiana e molti altri ne usciranno nelle prossime settimane. Oggi recensiamo per voi le uscite di tre giovani artisti che proprio in questa giornata hanno pubblicato il loro album: AIELLO, Annalisa e Fulminacci.

Buona lettura!

MERIDIONALE – AIELLO (Piciola – Sony Music Italia)

MERIDIONALE è un omaggio a chi mi ha dato la voce. È la mia prima occasione per accendere una luce buona su una terra raccontata spesso a tinte scure, è un’occasione per vederne uno dei suoi infiniti lati buoni,  il mix di culture diverse che l’hanno resa unica, speciale

Con queste parole l’artista ha annunciato l’uscita del suo disco d’esordio.

Lo confesso: prima di Sanremo non avevo mai ascoltato nulla di Aiello, non sapevo nemmeno chi fosse. Il mio giudizio partiva prevenuto, dopo il suo penultimo posto al Festival, ma devo dire che Meridionale non è per nulla come mi aspettassi.

L’album si lascia ascoltare e scorre leggero (qualcuno direbbe “anzi leggerissimo”). Le tracce sono dieci e il tutto si apre con un’introduzione che sa di un quesito non risposto “Intro-Dove vanno a finire”. Il pezzo ci regala delle vibes estive, che ci portano su una spiaggia a ballare, ma ci dice anche qual è l’intento del cantante calabrese: raccontare la sua terra. Tra le basi che mischiano elettronica e suoni latineggianti il risultato piace e lasciatemelo dire: Aiello è molto più del meme di Sanremo di cui abbiamo riso.

Diana Russo

 

Nuda10 – Annalisa (Warner Music Italy)

Quest’anno Annalisa, abituè del Festival, ha portato la canzone Dieci, attraverso performance sempre precise, molto composte e molto professionali, facendo risaltare le sue indiscutibili abilità canore – quest’anno da non dare per scontato.

Proprio di questo equilibrio poco appariscente, poco rumoroso, senza eccessi ma anche senza sbavature sembra fare il suo punto di forza la cantautrice ligure. Infatti Nuda10, repack del disco Nuda uscito lo scorso Settembre viene annunciato su Instagram da un lungo post che inizia così:  

Se non fai la foto, allora non è successo.
Se non urli, allora non hai parlato.
Se non rompi il silenzio, allora non hai la forza.
Ma siamo sicuri?

Nuda contiente le hit Houseparty e Tsunami ed è un viaggio tra tematiche e stili del pop molto differenti tra loro, tra i quali Annalisa sa destreggiarsi abilmente, peccando forse solo di una certa mancanza di originalità, pur avendo carattere da vendere.

Nuda10, uscito stanotte, si arricchisce di 6 canzoni: Eva+Eva, che probabilmente sentiremo molto quest’estate, Amsterdam, che vede la collaborazione con Alfa, emergente vicino alla scena trap del sud Italia, Movimento Lento con la produzione di Studio Itaca, ovvero la coppia-certezza Merk& Kremont, e due rivisitazioni di brani del passato quali Alice e il blu con la produzione di Dorado Inc. e Il mondo prima di te con Michele Bravi. Ovviamente il disco contiene la sanremese Dieci e nella versione digitale è presente anche la cover che de La musica è finita di Ornella Vanoni, presentata il giovedì sera sul palco dell’Ariston.

Alessandro Menghini

Fulminacci – Tante Care Cose (Maciste Dischi)

La musica pop la puoi fare soltanto se hai un’idea” e quella di Tante Care Cose è proprio una gran bella idea.

Sto parlando dell’album di Fulminacci, un progetto musicale che racchiude al suo interno davvero tante care cose.

Mi piace la musica, quella dei grandi e dopo tutto può essere un atto d’amore rubargli le idee”, canta il nostro compositore in “Forte la Banda”, e di fatto ciò che ricordano le sonorità di questo disco lo collocano a metà tra un Jovanotti degli anni ’90 e Daniele Silvestri.

Nonostante possa rientrare in un genere definito, non mi piace paragonare gli artisti poiché ognuno ha il proprio modo di comunicare, e Fulminacci ha ampiamente dimostrato il suo.

In Tante Care Cose non manca proprio niente, dalle trombe funkeggianti di Miss Mondo Africa, all’elettro-pop di La Grande Bugia, al rap di un Fatto tuo Personale, per finire alle uniche due canzoni che lo rendono il cantautore sanremese che abbiamo conosciuto sul palco dell’Ariston: Santa Marinella e Le Biciclette.

Brano, quest’ultimo, che a primo acchito può sembrare no-sense, ma è una dedica d’amore a questo oggetto che rappresenta sicuro qualcosa di più profondo, idealizzato come un compagno fedele che ci accompagna sempre, quando è tardi, quando siamo tristi e guardiamo l’orizzonte, quando “dobbiamo tenerci forte” per non cadere.

Fulminacci è un cantautore a 360° capace di scrivere perle con qualunque genere, è il musicista così bravo che forse non ci meritiamo e che, sicuramente, ha uno splendido futuro musicale davanti a sé.

Caterina Nicolini