Facile fare battute sul cognome di Massimo Stona e sul suo talento come cantante; in realtà Massimo (in arte STONA) ha un ottimo orecchio con cui scrive e co-produce alcuni dei brani più musicali del panorama indipendente degli ultimi anni. La sua voce calda e il timbro vibrante ricordano in parte quelle dei crooner alla Mario Biondi ma con un colore più fresco e energico. Non a caso colleziona premi e riconoscimenti a scadenza quasi mensile, come il premio appena vinto per il secondo posto al Varigotti Festival di Finale Ligure e l’arrivo tra i finalisti del Concorso 1MNext delle nuove voci per il Primo Maggio di Roma.
STONA ci insegna che anche nella ricerca melodica e poetica la semplicità e l’immediatezza premiano anche con le tematiche più complesse.
Il suo primo lavoro tratto dall’ultimo album “Storia di un Equilibrista” si chiama Santa Pazienza e raccoglie sonorità da concerto e piano solo per un testo che ricorda la narrazione tagliente di De Gregori (il cui bassista collabora proprio con STONA) e la passione naif di Vinicio Capossela, il tutto condito da una melodia orecchiabile e semplice carica di pathos.
Questo difficile incastro tra semplice poesia e sonorità pop dà vita ad un particolare equilibrio che ha premiato il brano facendolo entrare direttamente nella TOP 20 della INDIE MUSIC LIKE, redatta settimanalmente dal MEI piazzandosi al #16 posto.
Santa pazienza
Preziosa sostanza
Ti chiedo aiuto anche oggi
A non scappare via
A non restare senza
Santa pazienza
Cocciuta insistenza
Chiedo clemenza
Per cio’ che ho fatto
Che ho detto e pensato
Per l’arroganza
E per aver perduto infine
Anche l’innocenza
Non ridere di me
Voglio partire senza biglietto
Senza pesare la causa o l’effetto
Voglio vedere cosa c’e’ dopo
E dopo ancora e ancora non smetto
Ho ancora bisogno di un po’ di magia
Prima che il sogno
Scivoli via
Santa pazienza
Lascia che senta
Il tuo sguardo addosso
La tua presenza
Fammi reagire all’evidenza
Di essere soli fra milioni
E’ questa e’ l’ironia
Santa pazienza
Che spesso manca
Dammi la forza