The thin white duke, il David Bowie proibito

Duca Bianco è forse il soprannome più utilizzato quando si parla di David Bowie, ma paradossalmente è anche il personaggio più controverso e criticato mai partorito dalla mente del genio inglese. Durato il tempo di un tour e del disco capolavoro Station to Station, il Duca è valso a Bowie l’accusa di filonazismo, ragione per cui il personaggio è stato subito abbandonato e l’album stesso viene menzionato meno frequentemente di altri lavori. Il Sottile Duca Bianco è ispirato al protagonista del film The Man Who Fell to Earth, ruolo interpretato proprio da Bowie. Snello, biondo ed elegante: “un tipo ariano” come lo definì il suo stesso creatore. Questa e altre affermazioni alimentarono la convinzione che l’ex Ziggy Stardust fosse un simpatizzante del nazismo. Dal canto suo, Bowie aveva effettivamente fatto dichiarazioni controverse, che giustificò in seguito dandone la colpa all’uso massiccio di cocaina. Il suo interesse, disse più tardi, non era nell’ideologia nazista, ma nel culto del mistico che la caratterizzava. Nessuna delle giustificazioni bastò e David fu costretto, purtroppo, a “sopprimere” il suo personaggio, cosa che, vista la grandezza dell’album a cui era legato il Duca, fa davvero rattristare.

Ancora oggi non si sa con certezza quale sia la verità e il mito del Duca Bianco continua ad aleggiare, inafferrabile, come uno dei misteri dell’occulto che tanto affascinavano Bowie. Ciò che resta è un personaggio di un’eleganza formidabile, espressa in un disco meraviglioso.