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Tommaso Paradiso: come costruire un prodotto finto indie

Dopo l’ormai arci nota rottura coi Thegiornalisti, Tommaso Paradiso prosegue nella sua carriera da solista, con il secondo singolo I Nostri Anni, che segue l’esordio Non Avere Paura. Se ancora non era chiaro con il suo vecchio gruppo, l’ex frontman della band romana ribadisce, con questo nuovo brano, che non c’è motivo di provare qualcosa di nuovo, quando con la solita formula ormai assodata si riempiono palazzetti e si scalano classifiche.

Qual è questa formula? È quella di tutta la scena “indie pop” italiana: canzoni dal significato ambiguo (nel senso che proprio non si capisce), testi pieni di nonsense, banalità e riferimenti a qualche posto “cool” o che quanto meno costituisce un trend al momento (New York, la Corea del Nord, Riccione e così via). In questo caso si gioca facile e si punta ai ricordi degli anni del liceo, tempi spensierati ma un po’ malinconici, ai quali si guarda altrettanto malinconicamente. Una mossa intelligente, non c’è che dire: in un colpo solo si entra nel cuore di chi ha ormai finito il liceo e di chi lo sta ancora frequentando.

La musica è ovviamente delle più banali e omologate, allo stesso artista e in generale al suono che sta tristemente caratterizzando questi anni, in Italia e non solo. Come già detto, la formula vincente, trovata ormai tempo fa e riproposta ogni singola volta. Vi basterà ascoltare qualche canzone dei Thegiornalisti e vi accorgerete che non c’è differenza: batteria sempre uguale, sia come suono che come scrittura; tastieroni che fanno molto indie, basso udibile a tratti, chitarra quasi inesistente. Che belli questi anni 80!

Non bastasse, il nostro buon Tommy, come tanti altri “cantanti” indie d’altronde, condisce il tutto con un cantato a tratti insopportabile a causa della quasi totale incomprensibilità: una sorta di parlato ritmato completamente sbiascicato e un po’ grattato, che da quel tono un po’ vissuto e maledetto.

Questo modo di cantare, unito al testo pieno di frasi scollegate, rende il tutto un mix assurdo che ci porta alla rabbia, una rabbia che ci monta da dentro e che diventa così forte da farci pure perdere il focus dall’unica cosa passabile del brano, ovvero la melodia.

I Nostri Anni è un pezzo di quelli che definisco di “maniera”, nel senso che vanno a prendere un modello, una maniera appunto, e da li partono, rifacendovisi in toto. Purtroppo però, a differenza della corrente del XVI secolo, l’ispirazione non proviene da un grande maestro, ma da Tommaso Paradiso stesso.

In conclusione c’è la proposta di un giochino divertente: prendete questa recensione, tenetela da parte per quando uscirà il prossimo singolo di Tommaso Paradiso, sostituite il titolo del nuovo brano a I Nostri Anni e vedrete che sembrerà scritta apposta per quel nuovo brano.