Road to #FRU19. Day 21

Diario di SuperIppo.

Non un qualsiasi venerdì, tarda mattinata.

Il cellulare squilla. Anzi, a voler essere precisi, suona il celeberrimo successo degli Hanson, “MMMbop”. Suoneria azzeccata per tipi tosti. Con grande abilità, dal letto, allungo la mano in cerca di quell’oggetto rumoroso. Lo afferro e, tra veglia e sonno, guardo lo schermo: è la presidentessa!

«Azz! – esclamo di botto – Sarà successo qualcosa!».

«Dottoressa!»

– rispondo alla chiamata, con un accenno d’ansia.

«Mio caro supereroe – fa lei, con la tipica voce da “donzella in difficoltà” – ho bisogno del tuo aiuto. Il mondo deve sapere quali emozioni hai vissuto durante i FRU».

Una strana richiesta. Nel giro di pochi istanti, il mio apparato fonatorio emette il secondo «azz» di giornata.

Effettivamente, descrivere sommariamente ciò che hanno suscitato in me i vari Festival delle Radio Universitarie è impresa ardua. Ma ci proverò. Fortunatamente, per ricordare eventi del passato, posso contare sull’aiuto di una piccola installazione nel mio cervello: un flusso canalizzatore, simile a quello che permette ad una famosa DeLorean di viaggiare nel tempo. Ottimo metodo per rammentare anche anniversari e compleanni, ve lo consiglio!

Partiamo dal primo FRU, vissuto nella mia Napoli. Anno 2016. Ero ancora un pischello. Avevo appena finito il corso di formazione alla radio e mi ritrovai catapultato, con evidente imbarazzo, in workshop bellissimi, in mezzo a tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia. Risultato: seguii pochissimo, non conobbi quasi nessuno e non riuscii a condividere nulla. Match in casa, direte voi, giocato decisamente male. Come darvi torto…

Nonostante quella “non-esperienza”, capii subito l’importanza e la funzionalità di questi incontri. Allora ripromisi di rifarmi l’anno successivo.

Così accade: Verona 2017, terra e tempo di conquista, di riscatto. Due workshop li porto tuttora nel cuore, perché perfettamente legati alla carriera che vorrei intraprendere: uno con i radiocronisti delle partite del Chievo e, soprattutto, quello con Francesco Repice di Radio Rai (col quale, tra l’altro, ebbi l’onore di fare una bellissima intervista con Emmanuele Palumbo e con l’apporto di Chiara Ferrante).

Inoltre, mi misi in gioco simulando un intervento radiofonico con Giuseppe Terlizzi e… spaccammo tutto! In meno di 365 giorni, risultato completamente ribaltato: nuove amicizie, rivedo in altre persone la mia stessa voglia, la mia stessa determinazione, il mio stesso spirito. Da alcune di loro ricevetti preziosi consigli.

Infine, Cagliari 2018. Sebbene sia difficile da credere, anche noi supereroi abbiamo i nostri momenti no. Arrivai in terra sarda malmesso, con un leggero sconforto, con delle aspettative infrante. Delusione maggiore fu il costume messo in valigia e mai usato per il clima avverso. Pioggia: il mio eterno nemico!

Non mi lasciai demordere. Il FRU è il FRU! Quindi, recuperai la speranza perduta grazie agli amici ritrovati. La fiamma fu, inoltre, riaccesa dalle parole sagge dei Vitiello di Radio Deejay. Litri di Ichnusa. Poi, l’esultanza. L’urlo di gioia per la vittoria di Claudia al contest ancora riecheggia.

E adesso? Dire che non vedo l’ora che si aprano i battenti per il FRU di Roma sembrerà scontato. Però, fidatevi, è davvero così! Non vedo l’ora di fare nuove esperienze, conoscere nuova gente, di riabbracciare i cari vecchi amici-colleghi che non incontro da un annetto.

Con un pensiero speciale ed un’emozione particolare rivolti ad un ragazzo che non conoscevo di persona, ma che sento di conoscere perché viveva i miei stessi sogni. Un ragazzo semplice, un vero supereroe.

Luigi Ippolito
Ingegnere, avvocato, filosofo, astronauta, poeta, supereroe, Premio Nobel per la pace. Niente di tutto questo. Semplicemente, sono laureato in Lettere Moderne e laureando in Filologia Moderna presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Fortemente appassionato di giornalismo sportivo, estremamente logorroico, sognatore. Speaker e fonico a F2 Radio Lab, grazie alla quale ho dato libero sfogo al mio mondo ideando, assieme ai miei più cari colleghi, due format: un rotocalco sportivo, Bananas Sporting Club, e un morning show, Buongiornissimo.