Provare a descrivere il Fru è difficile. Potrei esporre in ordine cronologico le mie partecipazioni a Novara (2014), Milano (2015), Napoli (2016), Verona (2017). Potrei fare una lista delle persone che ho conosciuto, o degli incontri e dibattiti che ho seguito. Oppure potrei provare a ricordare le emozioni e le sensazioni.
Non so come si può descrivere un Festival delle Radio Universitarie. Perché il Fru ha molteplici significati.
Vuol dire Radio, prima di tutto.
Radio universitarie di tutta Italia che armate di voce e di un microfono si radunano una volta l’anno per condividere lunghissime dirette, ma anche idee, pensieri, dibattiti.
E allora vuol dire Confronto.
Workshop, scambi di opinioni, incontri con professionisti del settore radiofonico, comunicativo, universitario, musicale e culturale.
Attimi preziosi per conoscere realtà e persone che condividono la tua stessa passione.
E quindi vuol dire anche Amicizia.
Perché quattro giorni sono pochi, ma l’intensità è tale che dai FRU si esce sempre con decine di richieste di amicizia, centinaia di messaggi nei gruppi WhatsApp condivisi e lunghe telefonate da un capo all’altro dell’Italia.
Sembra assurdo, ma in pochi giorni si costruiscono rapporti veri, reali, solidi. Ed è triste vivere tutti così lontani, ma è bellissimo sapere di poter girare l’Italia avendo la certezza di trovare un “pezzo di famiglia radunista” in ogni città.
E vuol dire Viaggio, appunto.
Perché viaggiare, conoscere persone nuove e confrontarsi è il miglior modo di imparare. Imparare ad aprire la mente e a rispettare gli altri. Imparare a conoscere i propri limiti e le proprie qualità. Imparare che il mondo è vario, ma bellissimo. яндекс
Caterina Moser
Ho incontrato l’amore per la prima volta a Verona. Si chiama radio e con FuoriAulaNetwork, la radio dell’università di Verona, è stato subito un colpo di fulmine. Ho cercato di cimentarmi in tutto, o quasi: giornali radio, rassegne mattutine, interviste. E poi ho avuto la bellissima occasione di ideare e condurre con una collega bravissima un programma di cinema, Pop Corn.
Nel 2015 ho scoperto Europhonica, il format condiviso di RadUni che racconta l’Unione Europea, e da quattro anni non ne posso più fare a meno.